00:00 14 Settembre 2014

Aggiornamento della domenica: il bel tempo vince uno a zero sull’instabilità

Sembrano svanire le possibilità d'avere una nuova fase di tempo avverso, portata dall'ingerenza di una depressione atlantica posta posta sull'ovest dell'Europa. La spinta della corrente a getto non sarà abbastanza potente e l'Italia potrebbe rimanere a pieno merito all'interno di una zona d'alta pressione ancora per diversi giorni.

Il tempo atmosferico italiano previsto entro i prossimi 7-10 giorni, lascerà poco spazio all’avanzata di ulteriori impulsi perturbati provenienti dall’oceano Atlantico. Con l’arrivo del periodo autunnale infatti, abbiamo assistito ad un vero e proprio “cambio di registro” in merito ai comportamenti della circolazione atmosferica in ambito europeo. Il Vortice Polare è andato ricompattandosi secondo un’asse differente rispetto a quello dell’anno scorso, i due poli di freddo principali sono ora collocati uno in prossimità dell’area orientale siberiana, l’altro sul Canada occidentale.

Da questa posizione l’Europa risulta un po’ fuori dai giochi, il flusso zonale occidentale determinato dal rinforzo della corrente a getto polare, passa solo a latitudini molto elevate, senza interessare direttamente il bacino del Mediterraneo, nè i settori europei meridionali. In buona sostanza la seconda decade del mese potrebbe trascorrere senza grandi scossoni, procedendo sui binari già percorsi durante la prima decade settembrina, caratterizzato quindi da fasi d’instabilità i cui effetti potrebbero ancora una volta prediligere le aree di mezzogiorno invece di quelle settentrionali con la sostanziale mancanza di un sistema frontale definito.

Il flusso di correnti nel caso subentri un’area di bassa pressione, seguiterebbe ad essere di tipo settentrionale mentre il classico avvicendarsi di depressioni atlantiche sull’oceano sarebbe confinato a latitudini molto settentrionali, avendo così una scarsa influenza sull’Europa.

Non pare profilarsi nell’immediato futuro (5-7 giorni) l’arrivo di sistemi ciclonici in grado di veicolare sistemi frontali ed instabilità organizzata sul nostro territorio. Anzi andrebbe persistendo una zona d’alta pressione associata a temperature anche sensibilmente superiori alla norma. Sarà proprio questo uno degli effetti più clamorosi della mancanza di corrente a getto a livello europeo, una condizione che di fatto porta alla persistenza delle figure di alta e di bassa pressione in una posizione specifica, ampliando oltremodo gli scambi di calore lungo i meridiani.

Una fase di tempo instabile diretta più specificamente alle regioni del nord, potrebbe subentrare con l’inizio della terza decade settembrina quando una depressione ricolma d’aria fredda alle quote superiori raggiungerebbe il bacino del Mediterraneo gettandosi dalla Valle del Rodano. Su questa evoluzione abbiamo bisogno ancora di numerose conferme.

Previsione in aggiornamento con nuove mappe e commenti.

Autore : William Demasi