00:00 18 Dicembre 2012

Aggiornamento: calano le quotazioni della neve al nord tra giovedì e venerdì

Un cuscino freddo consistente ma non sufficientemente rimescolato, precipitazioni deboli e correnti in quota non del tutto favorevoli sono gli elementi che emergono dalle ultimissime analisi e che sembra siano in gradi di impedire che la neve torni a cadere anche in pianura. Rimane però una finestra favorevole tra la tarda serata di giovedì e la prima parte della notte su venerdì, in particolare su alcuni settori. Ecco i dettagli.

 Il freddo attanaglia ancora gran parte della pianura Padana, un freddo umido e, per il momento ancora nebbioso che, paradossalmente, non sarà di grande utilità per il rinnovarsi di nuove nevicate. Tutto era riposto infatti nella nuova miscelazione con un nucleo di aria polare marittima in arrivo dai Balcani, che però si riverserà quasi del tutto sulle nostre regioni centrali e meridionali.

Alcune infiltrazioni però riusciranno a far breccia sulla val Padana orientale, dove porteranno ad un raffreddamento più secco. Ma cosa ci porterà allora la perturbazione prevista tra giovedì e venerdì? Il nostro set di prodotti modellistici ci suggerisce quanto segue:

Giovedì pomeriggio calo della pressione per l’approssimarsi della perturbazione atlantica da ovest. Il calo della pressione attiverà negli strati bassi dell’atmosfera una ventilazione meridionale che spingerà sulla val Padana aria umida dalla porta ligure verso la Lombardia e il Veneto occidentale, causa di un generale addensamento della nuvolosità, ma ancora senza precipitazioni.

Dalla tarda serata di giovedì e fino alle prime ore della notte su venerdì ecco sopraggiungere la perturbazione vera e propria che però, in virtù delle correnti portanti, orientate da ovest già a 3000 metri di quota, potrà recare solo precipitazioni deboli e intermittenti. Oltretutto Piemonte e medio-bassa Valle d’Aosta potrebbero venire saltate di sana pianta. Rimangono da analizzare le altre regioni del nord.

In Liguria lo Scirocco prevarrà sulla Tramontana e relegherà qualche spruzzata di neve ai settori appenninici al di sopra dei 1200-1400 metri. Stessa quota prevista su est Emilia e Romagna. In Lombardia, sul Veneto occidentale e sul Piacentino ci aspettiamo precipitazioni deboli, ma più diffuse. Una lama di temperatura sopra lo zero (+1° o +2°C) a circa 600-700 metri di quota potrebbe però rovinare la colonna d’aria e confinare dunque il limite delle nevicate al di sopra dei 400-500 metri, quindi nella vallate alpine e prealpine. Al di sotto pioviggine.

Le circostaneze più favorevoli per la neve a bassa quota sembrano prospettarsi per Veneto orientale e Friuli Venezia Giulia. Qui si potrà contare sulle infiltrazioni più fredde e asciutte citate poc’anzi e prevedere quindi un limite delle nevicate che, oltre a interessare la maggior parte dei fondovalle alpini e prealpini posti sorpa i 300-400 metri, possano raggiungere a tratti anche la pianura dal Trevigiano fino al Triestino.

Guardate la mappa allegata in figura: le poche chances di rivedere una bella nevicata fino in pianura tra giovedì e venerdì sono riposte soprattutto in quel settore azzurro che abbiamo evidenziato. Avrete senz’altro capito la delicatezza di questa prognosi. A tale scopo, vista la bassa predicibilità della situazione, vi invitiamo a consultare spesso le nostre pagine, dove troverete sempre le ultimissime novità a riguardo.

Autore : Luca Angelini