00:00 1 Febbraio 2012

Il freddo tenterà di mettere radici ma l’alta pressione proverà la spallata

C'è chi sta raccogliendo molto da questa ondata di gelo e neve e chi davvero poco o nulla.

L’avevamo detto in sede di analisi alcuni giorni fa: impossibile accontentare tutti in un territorio vasto come l’Italia. Così per un Piemonte che sembra aver risolto i suoi problemi di innevamento e a una Toscana che ha visto attenuarsi il problema della siccità, c’è un Triveneto che vede solo "marrone" sulle sue piste da sci, e cosa dire dell’Emilia-Romagna che fino a pochi giorni fa si trovava nelle stesse condizioni e che oggi è letteralmene sepolta dalla neve? Va meglio anche sul settore umbro e laziale, agli altri quest’anno sta andando piuttosto bene, al pari dei settori alpini confinali. 

Oltretutto da questa ondata di gelo e maltempo nevoso non possiamo chiedere troppo. Bisogna guardare avanti senza aspettare, come vorrebbero indurci a fare alcuni lettori, la classica nevicata addolcimento che sistemerebbe anche il Triveneto, oltre a chiudere il severo episodio invernale con i fiocchi.

Innanzitutto non sempre questo avviene durante e dopo una fase di freddo intenso: è successo nel 1985 certo, nel dicembre 96 e nel febbraio del 91, ma ad esempio non nel 29 o nel 56. Quindi non è automatico e dipende dal posizionamento delle figure bariche. Ora se guardiamo ad ovest noteremo ancora una volta la solita ingombrante presenza dell’anticiclone, non ci sono correnti perturbate atlantiche pronte a raccogliere l’eredità del freddo, se non a latitudini che suggeriscono invece i classici affondi da nord che portano ancora una volta la neve tra medio Adriatico e centro-sud a quote collinari, un po’ come avvenuto per tutto l’inverno.

E’ appena il caso di dire che, se non ci fosse stato questo intermezzo "siberiano" in Europa, tutto sarebbe continuato nel solito modo sino alla fine dell’inverno, salvo qualche frenata più o meno evidente della corrente a getto e dunque qualche occasione in più di piogge anche sul versante tirrenico.

Ora il freddo dovrebbe durare almeno sino a mercoledì 8 o giovedì 9 febbraio, con l’alta pressione sempre più in fase di "strozzo" e dunque di espansione parziale verso di noi, e l’Adriatico ed il sud ancora preda di nevicate pazze in Appennino e in collina.

Dal 10-11 il disco si ripeterà ancora con buona probabilità, anche se qualche variazione sul tema le corse alternative dei principali modelli provano a proporle, ma senza troppa convinzione. Noi abbiamo scelto due opzioni di "routine" per farvi capire come potrebbe procedere la fase centrale del febbraio e una una moderata variazione sul tema con un affondo (molto poco probabile al momento) che potrebbe favorire qualche precipitazione anche sui versanti occidentali, magari nevosa a bassa quota.
 

Autore : Alessio Grosso