00:00 17 Gennaio 2004

L’organizzazione meteorologica mondiale

I più guardando le previsioni meteorologiche su un quotidiano, oppure, i più esperti, consultando in rete i modelli meteorologici del NOAA o di Reading per proprie finalizzazioni, non sanno e non si rendono conto di quale enorme “macchina” funziona costantemente, con costi non trascurabili, per fornire informazioni all’utenza finale.

Premessa
Per rispondere al bisogno di “cultura meteorologica” ho scritto questo breve articolo che comunque non esaurisce l’informazione sull’argomento (si rimanda alla stampa specializzata dell’OMM) ma aiuta a capirne l’organizzazione.

Struttura generale
La meteorologia a scala mondiale è gestita dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM in italiano e WMO in inglese) che è organo internazionale dell’ONU. Attualmente raggruppa più di 160 nazioni e in passato comprendeva anche paesi che non facevano parte dell’ONU. I principali compiti istituzionali dell’OMM riguardano lo sviluppo ed il mantenimento delle reti di osservazione, il reclutamento e la preparazione del personale, l’organizzazione di centri per i servizi meteorologici, la promozione di sistemi per il rapido scambio delle informazioni oltre al coordinamento ed alla standardizzazione delle informazioni stesse. L’attività dell’OMM è inoltre mirata allo sviluppo di tutte le applicazioni meteorologiche connesse ai diversi campi delle attività umane come la meteorologia aeronautica, l’agrometeorologia, l’idrometeorologia, etc.

A questo fine l’OMM è editore di numerose pubblicazioni, organizza convegni, dibattiti ed è promotore della Giornata Meteorologica Mondiale il cui tema varia da anno in anno. (Le informazioni relative a tutte le attività dell’OMM e dei servizi meteorologici nazionali, oltre che al sito www.wmo.ch, sono disponibili sul World Meteorological Bullettin a cui è possibile abbonarsi).
L’organo preposto alle attività dell’OMM è il Congresso Meteorologico, organismo assembleare di cui fanno parte i rappresentanti dei paesi membri. Le sue riunioni non sono molto frequenti, almeno una ogni quattro anni, ed hanno lo scopo di indicare i grandi temi strategici intorno ai quali ruotano le attività dell’intera organizzazione.

Il Congresso Meteorologico delega per l’attuazione dei dettami assembleari il Comitato Esecutivo, composto da 23 membri che si riuniscono almeno una volta all’anno. Altri organismi importanti per la gestione delle attività dell’OMM sono le Commissioni Tecniche, composti da esperti e tecnici dei paesi membri. La prima di queste riguarda direttamente il lavoro routinario del meteorologo essendo preposta alle attività ed alle metodiche di osservazione ed ai sistemi ad esse dedicati.

Questo tipo di organizzazione non riesce comunque a soddisfare le diverse esigenze dei singoli paesi. Per cui già all’atto della nascita (1947) è stata prevista la creazione di 6 Organizzazioni Regionali: Africa, Asia, Sudamerica, Nord e Centro America, Pacifico Sudoccidentale ed Europa. Le attività delle singole regioni sono del tutto autonome e riguardano le problematiche specifiche dell’area di appartenenza.

Infine, organismo centrale per il funzionamento dell’OMM è il Segretariato Generale, con sede a Ginevra. Il segretariato esplica funzione di coordinamento globale di tutte le attività dell’OMM, cura i rapporti fra i singoli paesi membri e, su richiesta, risponde anche ai privati. Abbonamenti, pubblicazioni ed ogni tipo di materiale prodotto dall’OMM è possibile acquistarlo tramite il Segretariato Generale. Il Segretariato Generale è guidato dal Segretario Generale che ha fra i suoi compiti quello di riferire direttamente all’ONU.

Struttura del servizio meteorologico mondiale ed europeo
Definendolo in modo generico, il servizio meteorologico mondiale è l’organismo deputato a fornire all’utenza le previsioni meteorologiche. La struttura del servizio meteorologico mondiale è quanto mai complessa, dovendo rispondere ad una infinità di esigenze diverse.

Semplificando, e di molto, la sua struttura possiamo comprenderne il funzionamento dividendo le sue attività in tre grandi direttrici: il rilevamento e la gestione delle immagini da satellite, la misura strumentale e le osservazioni a vista delle stazioni a terra e la rilevazione in quota (radiosondaggi), la trasmissione e la centralizzazione di tutte le informazioni ottenute, l’elaborazione dei modelli fisico-matematici e la conseguente ritrasmissione dei risultati ottenuti.

I centri al più alto livello gerarchico sono i centri mondiali. Hanno sede a Washington, Mosca e Melbourne (i due centri nell’emisfero nord si giustificano con la maggiore superficie di terre emerse rispetto all’altro emisfero). Il loro compito principale è quello di fornire il valore dei parametri fondamentali risultanti dal modello fisico-matematico emisferico e globale (circa 150 km ogni nodo) ed in subordine, quelli a mesoscala (60 km ogni nodo).
Verso i centri mondiali viene convogliata, mediante accentramenti gerarchici successivi, una moltitudine di parametri misurati (soprattutto nelle ore sinottiche principali 00, 06, 12, 18) dalle varie stazioni terrestri.

Al livello gerarchico immediatamente sottostante vi sono i centri internazionali. In Europa il centro a cui si fa riferimento per le previsioni a medio termine, è quello di Reading in Gran Bretagna. A questo centro fanno capo i vari servizi meteorologici nazionali delegando proprio personale. Come già anticipato, ogni stato membro dell’OMM ha generalmente un Servizio Meteorologico Nazionale. Altro centro di rilevanza continentale è l’ESOC (European Satellite Operative Centre) di Darmstadt, in Germania.

Tale centro, organo dell’ESA (European Space Agency), gestisce il satellite meteorologico geostazionario (Meteosat) e provvede alla decodifica delle immagini da esso provenienti. Per quanto riguarda poi le telecomunicazioni meteorologiche, esse fanno capo ad un sistema internazionale Gts (Global Telecomunication System) con gli stessi livelli gerarchici dell’elaborazione dei modelli. Il centro europeo di accentramento della comunicazione meteorologica è sito a Francoforte. In merito alle telecomunicazioni meteorologiche, bisogna ricordare come queste avvengano ancora con mezzi e modalità antiquati, dovendo adattarsi al basso livello tecnologico di alcune nazioni (soprattutto in Africa e Asia).

Struttura del servizio meteorologico italiano
L’Italia ha un proprio centro meteorologico nazionale: è il Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia Aeronautica (CNMCA) che ha compiti sia di carattere nazionale come internazionale. In particolare l’assistenza meteorologica del CNMCA riguarda, oltre al territorio italiano, l’area mediterranea, il nord Africa ed il Medio Oriente. Scendendo di livello gerarchico si incontrano i Centri Meteorologici Regionali (CMR). I CMR hanno competenza rispettivamente per il nord, Linate (Milano), per il centro e la Sardegna, Pratica di Mare (Roma) e per il sud, Brindisi.

Le attività dei CMR sono numerose, riguardando sia compiti istituzionali quali le previsioni sulle aree di competenza e la diffusione di messaggistica specializzata (quali avvisi di burrasca ed altri numerosi messaggi meteorologici), come altri frutto di convenzioni tra l’Aeronautica Militare ed altri enti (ad es. la Protezione Civile o le previsioni diffuse sui canali Rai).

Ogni aeroporto militare ha poi un Ufficio Meteorologico Aeronautico (UMA) che, oltre a fornire i dati relativi alle osservazione e agli strumenti di misura, elabora proprie previsioni finalizzate al volo militare. Limitatamente alla rilevazione strumentale ed alle osservazioni a vista, vi sono poi le Stazioni Meteorologiche (il loro numero supera le 100 unità).

Nei tre CMR ed inoltre a Udine, S.Pietro Capofiume (Bologna), Cagliari e Trapani si hanno anche le rilevazioni dei palloni sonda. Tutte le località sopra menzionate sono gestite dall’Aeronautica Militare ad eccezione di S.Pietro Capofiume che è un centro dell’Arpa (Agenzia Regionale di Protezione Ambientale) dell’Emilia-Romagna. Per quanto riguarda le telecomunicazioni meteorologiche oltre al CNMCA ed ai CMR, vi sono centri di rango minore per l’accentramento dell’informazione quali Padova, Cagliari, Catania, etc.
Autore : Antonio Ghezzi