00:00 4 Settembre 2003

Le mareggiate e la temperatura della superficie dei mari

Quali legami ci sono tra il moto ondoso e la temperatura del mare?

Durante la stagione estiva, le condizioni meteorologiche sul nostro Paese favoriscono nella maggior parte dei casi lunghi periodi di bel tempo, accompagnati anche da scarsa ventilazione.

La presenza di strutture anticicloniche piuttosto stabili limita l’arrivo sulle nostre regioni di perturbazioni in grado di interrompere la quiete che regna nel Mediterraneo.

L’insolazione molto forte, unita alla mancanza di vento, determina un progressivo riscaldamento della superficie dei nostri mari che raggiungono la temperatura massima tra la fine di agosto e i primi di settembre.

All’inizio dell’estate, il sole riesce a scaldare abbastanza agevolmente solo i primi centimetri d’acqua, mentre al di sotto di essi permane uno strato ancora freddo.

Con il procedere della stagione, lo spessore d’acqua interessato dall’aumento della temperatura cresce, fino a raggiungere altezze anche di qualche metro alla fine del mese di agosto.

Se il mare non avesse moto ondoso, non vi sarebbe alcun rimescolamento tra l’acqua di superficie ( più calda ) e quella di profondità ( più fredda ) e l’aumento della sua temperatura sarebbe direttamente proporzionale al riscaldamento offerto dal sole.

Tuttavia, anche nella stagione estiva, qualche perturbazione può raggiungere il Mediterraneo, attivando venti piuttosto intensi anche se solo per brevi periodi.

L’aumento del moto ondoso crea maggiore rimescolamento nella massa d’acqua; in sostanza le acque di superficie si mescolano con quelle profonde, determinando un calo di temperatura sui settori superficiali.

Di conseguenza, se si misura la temperatura della superficie di uno specchio di mare dopo una mareggiata e la si confronta con i valori registrati prima dell’evento perturbatore, si nota una loro diminuzione di qualche grado.

D’altro canto, se si analizza la temperatura di tutta la colonna d’acqua, fino a 4-5 metri di profondità, ci si accorge di una maggiore uniformità dei valori; in sostanza scompare la grossa differenza termica tra superficie e profondità che vi era prima della mareggiata, a scapito di una temperatura quasi costante.

Da ciò si evince che il moto ondoso determina un’azione di “livellamento termico” tra la superficie e la colonna d’acqua immediatamente posta al sotto di essa. Se in superficie la temperatura diminuisce, poco al di sotto aumenta o rimane costante.
Autore : Paolo Bonino