Cronache spagnole
Da Barcellona il consueto appuntamento con il nostro corrispondente autoctono Albert Beà
Bilancio meteorologico dgli ultimi 21 giorni in Spagna.
Finite le feste (qui in Spagna abbiamo avuto 5 giorni di “ponte” fra il 5 ed oggi) continuamo avanti verso la fine di questo bizzarro (climatologicamente parlando) anno 2000 senza che l’inverno abbia dato neanche un preavviso.
Questo non è certamente una verità “assoluta”, perchè come già vi ho fatto sapere in qualche cronaca anteriore, la verità è che verso la metà di novembre sulla penisola Iberica si è avuto un periodo in cui i primi freddi si sono fatti sentire con venti abbastanza freddi del Atlantico (comunque mai una propria e vera ondata di gelo e neve che, dall’altra parte, non sarebbe eccezionale a novembre -ricordo che l’anno scorso la neve è caduta sul litorale di Barcellona il 21 novembre). Venti sempre legati a spinte post-frontali in occasione di quelle insistenti perturbazioni che da voi hanno portato episodi alluvionali eccezionali.
Comunque il bilancio finalmente è stato equilibrato e pienamente d’accordo con la norma statistica perchè dal 24 in poi la depressione d’Islanda si è spostata un pò più ad ovest ed allora le correnti dominanti sono state decsisamente tiepide a prevalenza sudoccidentale.
Questo ha avuto diversi effetti secondo le diverse zone climatiche dell’iberia.
-Prima di tutto si deve dire che con le correnti sudoccidentali la siccità estiva è stata finalmente vinta nelle zone più colpite dall’anticiclone costante delle Azzorre: l’Andalusia e la Mancha.
-Poi il nord si è rifatto presto dei freddi e delle piogge atlantiche perchè l’effeto favonico è stato particolarmente duro in città come Santander, Bilbao o San Sebastian. Notevoli alcune delle temperature verso la fine di novembre ed i primi giorni de dicembre. In queste città si sono avute “minime” di 15 o anche più gradi e massime attorno i 25, mentre dal versante castigliano, come per esempio Madrid, si avevano temperature non superiori ai 10 ºC con piogge persistenti.
-Le ghiacciate, che verso la metà di novembre avevano fatto la loro sottile comparsa sul centro nord -non per un caso Madrid è stata la capitale più fredda de l’Europa per quasi una settimana- sono scomparse e neanche adesso, all’ 11 di dicembre, sono tornate ancora.
-Finalmente il Mediterraneo. Barcellona, Valencia o Mallorca hanno avuto una quindicina di giorni con un tempo deccisamente noioso. Nubi alte, humidità persistenti e qualche episodio di vento occidentale con effetto fohn ogni volta che un fronte freddo proseguiva verso nordest, esattamente verso il nord dell’Italia.
La media nell’osservatorio ufficiale di Barcellona è stata, finalmente, esattamente quella statisticamente “normale”: 12,7 ºC. Abbiamo avuto in genere un tempo perturbato, abbastanza nuvoloso ma con poca pioggia. 16 litri raccolti in 8 giorni, molto sotto la media del mese che sarebbe di 76 litri in 11 giorni. Le temperature massime e minime sono state: 6,6 º il giorno 17 e 21.4 °C il giorno 26.
Dunque le prospettive non sono niente “invernali”. Anche se le previsioni a medio termine annunciano un cambiamento verso un “tempo più normale” nella fine di questa settimana, nell’orizzonte non ci sono ancora segni di un vero colpo a questo tempo indecciso fra un autunno “normale” con giorni di “estate di San Martino” a inizio dicembre. Proprio adesso in città si respira proprio un ambiente primaverile. Tempo soleggiato, umidità media ed una temperatura sui 18 gradi, 6 gradi al di sopra della media della seconda decade del mese.
Dunque si può dire che in Sapgna l’Estate di San Martino è arrivata a dicembre, un mese dopo quello che sarebbe normale, ma la verità è che qui “il normale” durante l’anno 2000 è stato andare sempre con almeno un mese di ritardo. Esempi: marzo è stato più freddo che febbraio. Il tempo di maggio si è avuto a luglio, un mese particolarmente fresco e anomalo; agosto ha avuto caldo-record
Un salutone dal vostro avamposto occidentale e spero di scrivervi a Natale parlando di qualche cosa più “normale”. Anche se è difficile immaginare che in 15 giorni appaia, si consolidi e riesca a invadere l’Europa un anticiclone freddo continentale, ci accontenteremo pensando che si vada verso qualche situazione in cui almeno si registrino delle gelate notturne,nebbie gelide o qualche episodio burrascoso che porti la neve alle quote medie.
Autore : Albert P.Beà