00:00 12 Dicembre 2000

Cronache spagnole

Da Barcellona il consueto appuntamento con il nostro corrispondente autoctono Albert Beà

Bilancio meteorologico dgli ultimi 21 giorni in Spagna.

Finite le feste (qui in Spagna abbiamo avuto 5 giorni di “ponte” fra il 5 ed oggi) continuamo avanti verso la fine di questo bizzarro (climatologicamente parlando) anno 2000 senza che l’inverno abbia dato neanche un preavviso.
Questo non è certamente una verità “assoluta”, perchè come già vi ho fatto sapere in qualche cronaca anteriore, la verità è che verso la metà di novembre sulla penisola Iberica si è avuto un periodo in cui i primi freddi si sono fatti sentire con venti abbastanza freddi del Atlantico (comunque mai una propria e vera ondata di gelo e neve che, dall’altra parte, non sarebbe eccezionale a novembre -ricordo che l’anno scorso la neve è caduta sul litorale di Barcellona il 21 novembre). Venti sempre legati a spinte post-frontali in occasione di quelle insistenti perturbazioni che da voi hanno portato episodi alluvionali eccezionali.

Comunque il bilancio finalmente è stato equilibrato e pienamente d’accordo con la norma statistica perchè dal 24 in poi la depressione d’Islanda si è spostata un pò più ad ovest ed allora le correnti dominanti sono state decsisamente tiepide a prevalenza sudoccidentale.

Questo ha avuto diversi effetti secondo le diverse zone climatiche dell’iberia.
-Prima di tutto si deve dire che con le correnti sudoccidentali la siccità estiva è stata finalmente vinta nelle zone più colpite dall’anticiclone costante delle Azzorre: l’Andalusia e la Mancha.

-Poi il nord si è rifatto presto dei freddi e delle piogge atlantiche perchè l’effeto favonico è stato particolarmente duro in città come Santander, Bilbao o San Sebastian. Notevoli alcune delle temperature verso la fine di novembre ed i primi giorni de dicembre. In queste città si sono avute “minime” di 15 o anche più gradi e massime attorno i 25, mentre dal versante castigliano, come per esempio Madrid, si avevano temperature non superiori ai 10 ºC con piogge persistenti.

-Le ghiacciate, che verso la metà di novembre avevano fatto la loro sottile comparsa sul centro nord -non per un caso Madrid è stata la capitale più fredda de l’Europa per quasi una settimana- sono scomparse e neanche adesso, all’ 11 di dicembre, sono tornate ancora.

-Finalmente il Mediterraneo. Barcellona, Valencia o Mallorca hanno avuto una quindicina di giorni con un tempo deccisamente noioso. Nubi alte, humidità persistenti e qualche episodio di vento occidentale con effetto fohn ogni volta che un fronte freddo proseguiva verso nordest, esattamente verso il nord dell’Italia.

La media nell’osservatorio ufficiale di Barcellona è stata, finalmente, esattamente quella statisticamente “normale”: 12,7 ºC. Abbiamo avuto in genere un tempo perturbato, abbastanza nuvoloso ma con poca pioggia. 16 litri raccolti in 8 giorni, molto sotto la media del mese che sarebbe di 76 litri in 11 giorni. Le temperature massime e minime sono state: 6,6 º il giorno 17 e 21.4 °C il giorno 26.

Dunque le prospettive non sono niente “invernali”. Anche se le previsioni a medio termine annunciano un cambiamento verso un “tempo più normale” nella fine di questa settimana, nell’orizzonte non ci sono ancora segni di un vero colpo a questo tempo indecciso fra un autunno “normale” con giorni di “estate di San Martino” a inizio dicembre. Proprio adesso in città si respira proprio un ambiente primaverile. Tempo soleggiato, umidità media ed una temperatura sui 18 gradi, 6 gradi al di sopra della media della seconda decade del mese.

Dunque si può dire che in Sapgna l’Estate di San Martino è arrivata a dicembre, un mese dopo quello che sarebbe normale, ma la verità è che qui “il normale” durante l’anno 2000 è stato andare sempre con almeno un mese di ritardo. Esempi: marzo è stato più freddo che febbraio. Il tempo di maggio si è avuto a luglio, un mese particolarmente fresco e anomalo; agosto ha avuto caldo-record

Un salutone dal vostro avamposto occidentale e spero di scrivervi a Natale parlando di qualche cosa più “normale”. Anche se è difficile immaginare che in 15 giorni appaia, si consolidi e riesca a invadere l’Europa un anticiclone freddo continentale, ci accontenteremo pensando che si vada verso qualche situazione in cui almeno si registrino delle gelate notturne,nebbie gelide o qualche episodio burrascoso che porti la neve alle quote medie.
Autore : Albert P.Beà