00:00 14 Novembre 2014

Probabile rinforzo del Vortice Polare in terza decade, ma sugli esiti permangono dubbi

Dopo le ultime piogge attese a cavallo tra l'arrivo ormai imminente del weekend e l'inizio della nuova settimana, conferme anche oggi circa un probabile ricompattamento del Vortice Polare Troposferico entro la terza ed ultima decade novembrina. Gli esiti di tale manovra tuttavia non saranno per niente scontati.

L’arrivo della perturbazione attesa nel fine settimana, rappresenterà un po’ lo spartiacque ideale tra due tipologie completamente differenti di circolazione: la perturbazione attesa a partire dalle prossime ore sul nostro Paese, sarà infatti scortata da un ramo abbastanza attivo della corrente a getto che, seppur non così intenso come nelle perturbazioni che hanno caratterizzato la scorsa estate, sarà comunque in grado di determinare una situazione fortemente evolutiva, nella quale il sistema perturbato transiterà sul nostro territorio abbastanza velocemente, evitando di sostare nelle medesime aree colpite dalle abbondanti precipitazioni accorse recentemente. Il sistema perturbato tenderà a spostarsi abbastanza rapidamente verso est, liberando nel giro di poco tempo i settori settentrionali del nostro Paese.

L’avanzamento della perturbazione introdurrà sull’Italia aria fresca nord-atlantica pronta ad entrare sulle regioni settentrionali già entro domenica 16 novembre
, portando ad una moderata flessione delle temperature sia al suolo che in quota. Entro l’inizio della prossima settimana (lunedì 17 – martedì 18) l’aria fresca guadagnerà anche le regioni centrali, atteso anche qui un modesto calo delle temperature su valori più consoni al periodo stagionale in atto. Resisterà un po’ di calura solo al meridione, grazie anche al persistere di una circolazione tendenzialmente meridionale.

Volgendo lo sguardo al periodo successivo, riferendoci quindi alla terza ed ultima decade novembrina, viene confermato anche oggi il probabile rinforzo di un lobo del Vortice Polare sull’ormai ben noto triangolo "nord Atlantico – Groenlandia – Canada orientale". Gli esiti di questo ricompattamento potrebbero tuttavia portare a delle conseguenze diverse rispetto alla scorsa annata. In questa sede potrebbero addirittura innescarsi flussi di calore verso la regione polare, agevolando le prime discese d’aria fredda su parte dell’Europa.

Ovviamente e ci teniamo a precisarlo, stiamo parlando di semplici congetture.
L’evoluzione prospettata dal centro di calcolo americano presenta infatti diversi punti interrogativi, e la sottile differenza che separa un’evoluzione mite da una via via più fredda, rappresenta l’elemento su cui i modelli si dibattono maggiormente durante questa delicata fase di transizione stagionale.

Seguite i prossimi aggiornamenti.

Autore : William Demasi