Radiosondaggi

I radiosondaggi meteorologici sono una tecnica di osservazione dell’atmosfera che consiste nel rilasciare un pallone sonda con una radiosonda agganciata. La radiosonda è uno strumento che misura la temperatura, l’umidità, la pressione e la posizione GPS a diverse altezze, inviando i dati via radio a una stazione di ricezione a terra. Questi dati sono utilizzati per tracciare dei diagrammi che mostrano l’andamento dei parametri atmosferici in funzione dell’altitudine, come il diagramma di Herloffson. I radiosondaggi sono fondamentali per la previsione meteorologica, in quanto forniscono informazioni sulla struttura verticale dell’atmosfera, che non possono essere ottenute dai satelliti. I radiosondaggi sono effettuati da diverse stazioni meteorologiche sparse nel mondo, almeno due volte al giorno, alle ore 00 e alle ore 12 UTC.

I radiosondaggi sono stati inventati nel 1929 dal fisico italiano Guglielmo Marconi, che li usò per studiare le onde radio a lunga distanza.
Il primo radiosondaggio meteorologico ufficiale fu effettuato il 7 aprile 1932 a Lindenberg, in Germania, da Richard Assmann e Wolfgang Martini.
Il record di altezza raggiunta da un pallone sonda è di 53,7 km, stabilito il 25 agosto 1972 da un lancio effettuato a Volgograd, in Russia.
I palloni sonda sono realizzati in lattice o polietilene, e hanno un diametro che varia da 1,5 a 3 metri a terra, ma che può raggiungere anche 10 metri in quota, a causa della diminuzione della pressione atmosferica.
Le radiosonde sono dotate di una etichetta che riporta le informazioni sulla stazione di lancio, il numero di serie, la data e l’ora del lancio, e un invito a restituire lo strumento a chi lo trova, in cambio di una ricompensa. Tuttavia, solo il 20% circa delle radiosonde viene recuperato.

Clicca sui codici nella cartina. Si aprirà una pagina che mostra i diversi parametri meteo alle varie altezze, a partire dal suolo della località fino allo scoppio del pallone (solitamente intorno a 31.000 m di quota).

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