00:00 30 Marzo 2012

Il lungo inverno alle latitudini artiche

Sull'Italia ed il Mediterraneo si respira aria di primavera da diverso tempo, alle estreme latitudini settentrionali la bella stagione ancora latita.

Mentre sull’Italia la temperatura arriva già a sfiorare o superare i 20 gradi, ci sono altre realtà nel panorama climatico europeo in cui l’inverno non ha ancora mollato la presa.

Le immagini della stessa web cam prese in successione, mostrano la situazione del tempo quest’oggi oltre il 60°esimo grado di latitudine nord. Ci troviamo in Norvegia, nella famosa (per gli appassionati) città di Tromso. La temperatura attuale è vicina ai -3, ed il tempo atmosferico continua a proporre un’alternanza tra relative schiarite e rovesci di neve improvvisi.

Relative schiarite perchè quando fa molto freddo, la nuvolosità incorre in un processo di ghiacciamento parziale o totale. Questo processo fa perdere i contorni definiti alla nuvolosità. Quando le nubi diventano più sottili il cielo non è mai veramente sereno, si riesce ad intravvedere il sole come attraverso un vetro smerigliato.

Questo fenomeno alle nostre latitudini avviene solo a quote molto alte, mentre nelle latitudini settentrionali è molto frequente anche a quote relativamente basse.

Salendo di latitudine sin verso il circolo polare artico, le prospettive si modificano. La troposfera per via della sua temperatura molto fredda si contrae diventando più sottile. L’azione centrifuga data dal movimento di rotazione della terra, favorisce l’ulteriore schiacciamento troposferico nelle regioni polari. Ne consegue che tutto il cielo è "più basso" rispetto a quello che comunemente osserviamo alle nostre latitudini.

La massa d’aria che in questo momento interessa la penisola scandinava è di tipo artico marittimo, molto fredda sopratutto in quota. Questo favorisce il congelamento di nubi poste a quota molto bassa, persino sotto i 1000 metri, creando un’atmosfera avvolgente invernale che da noi si respira solo raramente.

Autore : William Demasi