00:00 7 Luglio 2007

L’occhio clinico per riconoscere il temporale

Il metodo più pratico per non prendersi i rimproveri di moglie e figli.

Vi alzate dal letto al mattino e date un’occhiata distratta al tempo scostando leggermente le tende. Vi sembra tutto a posto: il sole è già alto nel cielo, non si vedono nubi minacciose. Fate colazione, indossate indumenti leggeri e vi immergete nel caos del traffico pensando che la giornata possa trascorrere calda e soleggiata.

In realtà alle 17 uscite dall’ufficio sotto un forte temporale e adducete come scusa alla moglie, che vi vede rientrare inzuppato senza ombrello, la fatidica frase: “ma stamattina c’era un sole che spaccava le pietre!”.

In realtà se aveste osservato con maggiore attenzione il cielo, vi sareste forse accorti della presenza di piccoli cumuli disposti in fila come le mura turrite di un castello. Quelle nuvole, gli altocumulus castellanus, erano il pro-memoria del tempo: vi avvertivano che verso sera la probabilità di un temporale sarebbe stata elevata a causa dell’instabilità dell’aria.

Un altro avvertimento temporalesco ce lo offrono i moscerini quando turbinano sulle cime degli alberi formando dei vortici sorprendenti: segnalano ascendenze dell’aria e possibile sviluppo di nubi cumuliformi.
Dunque in questi casi: ombrello consigliato…
Autore : Alessio Grosso