Con l'estate ormai alle spalle da settimane quelle grandi montagne avevano iniziato a scolorire in vista di un autunno che però stentava ad arrivare. Non era certo un bel vedere tutto quel marrone là in alto, sintomo di una strana sofferenza, la sofferenza per una stagione che finora non c'era stata. Alte temperature, diverse giornate ventose ma secche e mancanza assoluta di acqua da alcune settimane.
La perturbazione giunta a grandi passi nella giornata di martedì 25 è stata accolta da Valdostani e Piemontesi con un sospiro di sollievo, fatto alquanto strano in questo periodo stagionale, quando invece la pioggia quando arriva può fare anche paura. In realtà per buona parte del passaggio perturbato la pioggia è stata essenzialmente un surrogato, con la neve a farla invece da padrone fino a quote deciamente molto basse.
Quando poi anche ad Aosta la pioggia battente ha tentato di girare in neve, si è capito che lo spessore di aria fredda affluita nei giorni precedenti aveva le carte in regola per togliere definitivamente le nostre belle montagne dall'impiccio di quei pendii nudi, dall'imbarazzo di quegli squallidi cannoni sparaneve finta già pronti lungo quelle inguardabili autostrade scavate nei boschi chiamate piste da sci.
Ora lassù tutto è bianco, tutto è tornato alla normalità, agli splendidi silenzi delle alte quote, ovattati dalla neve fresca. Ora i pascoli di altura sono pronti ad affrontare i geli dell'inverno ben protetti sotto un consistente manto bianco. Nelle valli presto poi è tornata la pioggia, giusto perchè tocca a lei ingentilire in ottobre i dolci declivi lasciati brulli dalla anomala siccità.
Una siccità che ora, anche se è gia tornato il sole, anche se le temperature ricominceranno a salire, non fa più paura.