00:00 28 Giugno 2012

Arriva El Nino, l’estate ci riserverà un finale molto caldo? Forse NO

Prevista una fase emergente del fenomeno nel bel mezzo dell'estate. Pur se la magnitudo sarà complessivamente debole, si prospettano alcuni cambiamenti d'assetto della circolazione generale dell'atmosfera. Cosa potrebbe accadere a casa nostra?

 La nostra fortuna è che per sortire effetti tangibili sul clima di casa nostra, il fenomeno di El Nino necessita di una discreta magnitudo e di almeno tre mesi di tempo. Ora, alla luce delle proiezioni probabilistiche elaborate dai maggiori centri climatologici del mondo, pare che il "bambinello" del Pacifico torni a farsi sentire a partire da luglio e ancor più nel prossimo autunno, con picco nel trimestre ottobre-novembre-dicembre.

 Ma cos’è esattamente El Nino? Rispolveriamo la memoria: si tratta di un’anomalia che ciclicamente sconvolge le acque del Pacifico tropicale e direttamente il clima di mezzo emisfero sud con ripercussioni indirette anche sugli eventi atmosferici degli altri Continenti. Quali effetti possono prodursi a casa nostra in seguito a questa carambola climatica?

La statistica parla chiaro: quando il fenomeno di El Nino sale alla ribalta (lo fa normalmente a partire dai mesi invernali e quindi produce i suoi massimi effetti durante l’estate) le estati si presentano in Italia più calde e siccitose della norma. Questo è accaduto nel 1983, 1988, 1994, 1998 e come tutti sicuramente ricordano, nel 2003.

Sempre statisticamente si è inoltre osservato che durante queste estati le temperature sono state mediamente più calde della norma fino a 0,5-1,0°C. Sembra uno scarto irrilevante ma non lo è, infatti questo piccolo aumento medio fa sì che le forti ondate di calore in cui si superano i 35°C diventino più frequenti e durature.

Ma come è possibile che un evento così lontano renda la nostra estate più rovente?
El Nino, modificando la circolazione atmosferica del Pacifico meridionale, innesca una reazione a catena che finisce con l’irrobustire gli anticicloni subtropicali. Durante l’estate aumentano di molto le probabilità che queste torride aree di alta pressione sconfinino dal nord Africa fin sul Mediterraneo anche per molte settimane, portandoci il caldo del deserto congiunto all’umidità dei nostri mari.

E’ questo dunque lo scenario che ci aspetta nella seconda parte della nostra estate? Al momento non pare che il fenomeno sia in grado di intervenire così tempestivamente sul clima di casa nostra. Occorre tuttavia prendere atto del cambiamento e prendere atto delle possibili conseguenze che potrebbero intervenire strada facendo. 

Autore : Luca Angelini