00:00 17 Ottobre 2012

Antartide: il buco dell’ozono supera la crisi primaverile

Il picco massimo di ammanco a livello della stratosfera antartica è stato registrato nei primissimi giorni di ottobre. Ora la lenta ricostruzione che vedrà il ritorno alla normalità intorno al prossimo mese di dicembre.

 Un buco dell’ozono un po’ sotto tono quello registratosi quest’anno sui cieli della calotta antartica, il penultimo in intensità negli ultimi 8 anni, secondo solo a quello del 2010.  Si tratta di una strana reazione che vede come origine di primaria importanza un super raffreddamento della stratosfera polare ed ecco che l’ozono a primavera rischia grosso. Stiamo parlando della primavera australe, corrispondente al nostro autunno, e questo improvviso ammanco di ozono è il notissimo buco.

Quando negli anni ’80 si pensava che la causa dipendesse esclusivamente dall’eccesso di clorofluorocarburi emessi dall’uomo per mezzo dei gas allora utilizzati per la refrigerazione o dalle bombolette spray, si era creduto che la messa al bando di queste fonti antropiche potesse far rientrare la situazione.

In realtà il buco dell’ozono sulla stratosfera antartica spalanca le sue fauci ogni anno, quando le prime luci dell’alba polare mettono in moto la reazione tra le molecole di cloro con quelle dell’ozono, immerse in una temperatura estremamente bassa. Da notare infatti che questa reazione parte solo se lassù i valori di temperatura sono estremi, cosa che avviene praticamente ogni anno.

A differenza del Vortice Polare Stratosferico Artico molto più disturbato dall’attrito della Corrente a Getto su oceani e continenti, quello Antartico riesce a rionforzarsi in modo tale da riuscire a far scendere le temperature del suo core appunto fino a valori estremi.

Per quanto riguarda la situazione contingente osserviamo che i massimi di deplezione sono stati raggiunti agli inizi di ottobre. Nell’immagine la mappa che riproduce in dobson (unità di misura dell’ozono) la distribuzione dell’ozono stratosferico antartico relative a martedì 16 ottobre. Si nota la macchia blu che corrisponde a livelli di ozono minori della norma.

Autore : Luca Angelini