00:00 6 Aprile 2020

La quarantena che stiamo vivendo ha fatto crollare il rumore antropico, l’approfondimento dell’INGV

Il periodo di quarantena che stiamo vivendo nella lotta all’epidemia di coronavirus ha portato a ridurre drasticamente il rumore antropico e quindi l’inquinamento acustico in strade e città italiane.
Un approfondimento a riguardo è stato realizzato dall’Ingv, istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, che ha analizzato gli effetti della riduzione del rumore antropico sulle stazioni della Rete Sismica Nazionale. 
Ecco il contenuto pubblicato sul sito ingvterremoti.com
 
In seguito all`emergenza COVID-19, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha emanato una serie di decreti, che hanno limitato progressivamente la libertà di movimento dei cittadini, per contenere la diffusione del Coronavirus.

In Lombardia e Veneto le attività didattiche di scuole e università sono state sospese il 23 febbraio ed in tutta Italia il 4 marzo; il DPCM del 23 febbraio ha comportato la chiusura di dieci comuni in provincia di Lodi e uno in provincia di Padova; il DPCM del 4 marzo ha sospeso ogni attività che potesse comportare assembramenti e affollamenti; il DPCM dell`8 marzo ha comportato la chiusura dell`intera Lombardia e delle 11 province in cui si era verificata la maggioranza dei casi di infezione; il DPCM dell`11 marzo ha esteso a tutta l`Italia le misure del precedente decreto; infine il DPCM del 22 marzo ha portato alla chiusura di tutti i servizi non essenziali, limitando drasticamente la libertà di movimento dei cittadini.

La riduzione degli spostamenti dovrebbe avere un impatto anche sul livello di 
rumore ambientale prodotto dall`uomo e registrato dagli strumenti che comunemente si utilizzano in sismologia.

Si tratta del cosiddetto rumore antropico, visibile chiaramente in tutte le stazioni sismiche sufficientemente vicine a città, paesi o infrastrutture come ferrovie e strade. Ad esempio osservando il segnale sismico giornaliero registrato dalla stazione di 
Orzinuovi, in provincia di Brescia (codice stazione ORZI) ogni lunedì dal 24 febbraio al 30 marzo 2020 si nota chiaramente una differenza tra il giorno e la notte (Figura 1).

In questo caso i risultati sono mostrati per l`intervallo di frequenza 1 – 20 Hz, intervallo in cui il rumore ambientale è principalmente generato dall`attività antropica (es. traffico o macchinari).  Osservando per questa stazione e per gli stessi giorni il livello di rumore diurno si nota una progressiva diminuzione in linea con le diverse misure adottate. 

Figura 1: Segnale giornaliero registrato dalla stazione sismica di ORZI, ogni rettangolo corrisponde ad un giorno di dati, all`interno di ogni rettangolo una linea orizzontale corrisponde ad un`ora di dati (ad esempio dalle ore 2:30 alle 3:30 di notte). Uno spessore maggiore di una linea significa un livello di rumore ambientale maggiore.
Per valutare analiticamente questa progressiva riduzione, sono state scelte due stazioni della Rete Sismica Nazionale che si trovano nelle aree di maggiore diffusione del virus: la già citata Orzinuovi, in provincia di Brescia (codice stazione ORZI), e Piacenza (codice stazione PCN), equipaggiate rispettivamente con un sismometro a larga banda (broad-band Trillium 40s) e un velocimetro a corto periodo (Lunitek Tellus 1s). L`ubicazione delle stazioni è mostrata in Figura 2.

Figura 2: Mappa con la posizione delle stazioni sismiche Orzinuovi, in provincia di Brescia (ORZI) e Piacenza (PCN).
Dal 23 febbraio al 31 marzo, per ogni stazione, sono state selezionate due ore di segnale alla stessa ora del giorno (dalle 08:00 alle 10:00) e della notte (dalle 01:00 alle 03:00). Al segnale (espresso in count) è stata sottratta la linea di base e sono stati calcolati gli spettri di Fourier. Gli spettri sono stati lisciati con una media mobile, considerando 20000 campioni.
I risultati sono mostrati per l`intervallo di frequenza 1 – 20 Hz, intervallo in cui il rumore ambientale è principalmente generato dall`attività antropica (es. traffico o macchinari), e per tre intervalli temporali che corrispondono alle date di entrata in vigore dei decreti (09-22 febbraio; 23 febbraio-7 marzo; 8-31 marzo). La Figura 3 mostra il risultato per la stazione ORZI.
orzi_giorno
orzi_notteFigura 3: Spettri di Fourier del rumore ambientale registrato a Orzinuovi (ORZI); la riga superiore contiene l`analisi del segnale registrato di giorno; la riga inferiore contiene il segnale registrato di notte.
Sono stati usati tre colori per rappresentare il livello di rumore: rosso indica il periodo 09-22 febbraio (pre-emergenza), il verde indica il periodo 23 febbraio – 7 marzo, tra la chiusura dei 10 comuni del lodigiano e il decreto che chiude l`intera Lombardia, mentre in blu è rappresentato il periodo 8-31 marzo. Le linee sottili indicano il rumore ambientale relativo ad un singolo giorno, mentre le linee più marcate rappresentano la media di ogni periodo.
PCN_giorno
PCN_notteFigura 4: Spettri di Fourier del rumore ambientale registrato a Piacenza (PCN); la riga superiore contiene l`analisi del segnale registrato di giorno; la riga inferiore contiene il segnale registrato di notte.
In corrispondenza della stazione ORZI la diminuzione del livello di rumore durante il giorno non è evidente dopo l`entrata in vigore del DPCM del 23 febbraio, in quanto il decreto interessava principalmente i 10 comuni del lodigiano. Solo in seguito al decreto dell`8 marzo, ma soprattutto in seguito al DPCM del 22 marzo, in media, il rumore ambientale registrato di giorno è diminuito in modo sostanziale.
E` molto evidente invece la diminuzione del livello di rumore nelle finestre notturne dopo l`8 marzo. Questo probabilmente è dovuto alla chiusura di esercizi commerciali come bar, ristoranti e, in generale, punti di ritrovo o di svago (cinema, teatri, pub e locali assimilati). Risultati molto simili si hanno per la stazione ubicata a Piacenza (Figura 4).
A cura del personale della sezione INGV di Milano.
Fonte: https://ingvterremoti.com/2020/04/01/variazione-del-livello-di-rumore-ambientale-in-seguito-ai-decreti-per-lemergenza-covid-19/

Autore : Redazione MeteoLive.it