00:00 29 Novembre 2017

Crollo imminente dei venti zonali: nuove conseguenze artiche o perturbate dall’Immacolata?

Davvero interessante l'evoluzione per la prima decade di dicembre.

L’affondo freddo tra venerdì e sabato potrebbe essere solo un altro piccolo assaggio delle potenzialità dell’artico durante questo mese di dicembre, in cui l’indice legato all’attività del vortice polare sembra destinato a mantenersi di gran lunga negativo.

Tradotto significa che tutto il malloppo freddo che circonda il polo e che anima tutta la circolazione sul nostro emisfero, potrebbe spesso dividersi in rami, come appena avvenuto, e proporre altri situazioni invernali sull’Europa e nel Mediterraneo.

Infatti si prevede entro i primi giorni di dicembre un nuovo indebolimento dei venti zonali e un calo generale dell’indice AO.
Il vortice polare continuerebbe ad essere punzecchiato in 3 punti:
sul Pacifico, in Atlantico, in Siberia con tre ingressi di aria mite a minarne la compattezza.

Di conseguenza sembra possibile che entro l’Immacolata possano verificarsi nuovi affondi freddi da nord direttamente verso il centro Europa e in parte il Mediterraneo.
Ci sono però anche ipotesi alternative, che prevedono comunque sempre ingressi perturbati, magari non proprio da nord ma dal nord Atlantico.

Per noi cambierebbe poco: il tempo rimarrebbe comunque dinamico, senza alta pressione, senza nebbie e con qualche precipitazione in un contesto tra il tardo autunnale e l’invernale.

Certo, scendesse l’artico sarebbe inverno severo a tutti gli effetti.
Ne riparleremo!

Autore : Alessio Grosso