00:00 17 Dicembre 2001

Basta sparare contro la meteorologia!

Il nostro Capo Redattore insorge contro l'incredibile atteggiamento assunto da Tiberio Timperi nel corso di Mattina in Famiglia

Il gesto della mano con l’indice portato alla fronte e la chiara indicazione di pazzia rivolta da Tiberio Timperi a quanti, studiosi ed appassionati si fanno portare in prossimità dei tornado per studiarli meglio o solo per comprenderne i meccanismi o provare dal vivo l’emozione di una passione assolutamente condivisibile e sana, pur nella drammaticità dell’avvenimento.

La società che organizza la cosa chiede 1300 dollari? Magari sarà anche troppo ma se un giovane invece di pagarsi una canna o uno spinello, di andarsi ad ubriacare in discoteca, di spendere mezzo milione in cd-rom di giochini stupidi, ammirato dalla grande forza della natura, volesse provare una simile esperienza, non vediamo dove sia la pazzia. Timperi conclude con una battuta sarcastica: “Andato e tornado” e poi chiama la Vinciguerra, la grande critica televisiva che da due settimane parla di Panariello e del fallimento di Bonolis, di cui si compiace. Tutto tempo rubato a Laurenzi, il meteorologo.

Già Laurenzi, costretto ormai a parlare ai bambini dell’asilo, mette le nuvolette e usa termini rassicuranti: un po’ di freddo, un po’ di neve qua e là dove capita e poi ha ricevuto ordini perentori: fai vedere la neve anche sulle Alpi, anche se non c’è!

E allora ecco sbucare l’immagine di una Cervinia spelata come non mai, e Laurenzi negare l’evidenza: “al contrario di quanto si dice, la neve c’è”. Beh, convinto lui, e la gente parte, convinta di trovare un bel manto bianco naturale e poi magari rovina gli sci nuovi.

In due minuti la pratica Laurenzi è liquidata: nessuno ha capito niente del tempo che farà ma cosa importa, fa freddo, state in casa, fatevi due ravioli e buon appetito con buona pace per quanti volessero saperne di più, non dico sul tempo di Natale ma di quello della settimana. “Ma come, l’ha raccontato”, potreste dirmi voi; certo, vi rispondo, ma voi l’avete capito?

Il bello è che poi arriva l’intervento di Zichichi, registrato: tutti i giovani raccolti in rigoroso silenzio. Dall’asilo si passa all’università e la massaia che sta facendo i ravioli chiede al marito: ma cosa sta dicendo Zichichi? Cose grosse-risponde il marito, è bravo, è bravo!

Ma il messaggio non arriva al popolo nè se è erudito, nè se è troppo generico, da un estremo all’altro, ma intanto i matti siamo noi…
Autore : Alessio Grosso