00:00 8 Gennaio 2014

“MONSTER STORM” vissuta con i media americani: è sempre grande spettacolo!

Solo negli States il meteo è spettacolarizzato con intelligenza.

La "Monster Storm", la tempesta di neve che ha colpito più di 20 Stati americani, a precedere l’ondata di freddo più intensa degli ultimi 20 anni, è stata seguita come sempre con un largo spiegamento di mezzi dalle televisioni americane, con una competenza, una precisione, una chiarezza e una grafica di accompagnamento davvero lodevole e lontana anni luce dal provincialismo italiano della nostra televisione di Stato.

Si dirà che l’Italia non è abituata a condizioni meteo estreme, eppure le alluvioni che si susseguono sul nostro territorio, le grandi nevicate natalizie delle Alpi, non hanno mai avuto la copertura mediatica che meritavano. A questo punto si tira in ballo il budget: eppure tutti i servizi vengono inviati a Roma dalle sedi regionali. E allora cosa non va? Manca l’intraprendenza, il vero spirito giornalistico avventuriero: qui si preferisce seguire nei dettagli più morbosi gli omicidi più efferati, piuttosto che mostrare cosa sia in grado di fare la natura.

Eppure il maltempo fa sempre audience. Certo se capita in una valle sperduta di montagna molto meno, se capita nelle grandi città molto di più, ma sta al team organizzare tutto per rendere il più interessante possibile ciò che la natura offre gratuitamente, disagi compresi ovviamente, ma questi sono gli inevitabili contrattempi che può offrire la vita quotidiana. Se la luce va via perchè la neve ha fatto cadere gli alberi sui fili elettrici è chiaro che non potrà essere ripristinata un secondo dopo e invece la tv racconta solo la polemica, idem, se cadono due centimetri di neve e nessuno spazzaneve passa a rimuoverla in 30 secondi.

Ecco, l’America è grande in questo: nel mostrare con grandissimo impatto, sul campo, quanto succede anche a 1000km di distanza, come se ci si trovasse lì in quel momento. I giornalisti sono disinibiti, svegli, capaci, coinvolgenti, quasi tutti ed il servizio offerto alla nazione è impagabile, senza essere imbrigliato nei rigidi palinsesti RAI; tutti si adattano a quanto sta succedendo sopra il cielo d’America, le trasmissioni vengono interrotte da allarmi tornado, allarmi tempeste, allarmi freddo, allarmi caldo, qui se arriva un’alluvione l’allerta diramata dalla Protezione Civile viene annunciata quasi frettolosamente e liquidata in 10 secondi al TG, senza mai passare più volte in sovrimpressione nei programmi successivi e precedenti e senza essere mai ripresa da nessun conduttore, anche perchè gran parte delle trasmissioni risultano registrate.

La tv, la vita in diretta, come la chiamano, arriva solo dopo la tragedia, mai prima, ed è capace di dirti che questo è servizio pubblico e che pagare il canone è un dovere, perchè quest’anno la tv ti ha offerto tanto, così tanto che tra i primi 10 programmi più visti risultano almeno 3 partite di calcio…e nemmeno un programma scientifico o di divulgazione.

La pochezza italiana si misura anche in queste cose, l’America avrà molte colpe, ma anche tanti meriti, a cominciare appunto dalla capillare informazione meteorologica, guardare per credere…

Autore : Alessio Grosso