00:00 5 Ottobre 2011

Verso l’inverno con una nuova Nina?

Così paiono sentenziare i modelli di vari centri di calcolo come il NCEP americano. Un po' più sulla linea neutrale l'IRI.

 Con l’influenza che hanno gli episodi di Nina sugli inverni europei non possiamo ignorare quanto prevedono per i mesi invernali i modelli dedicati al ciclo dell’ENSO (nell’immagine il grafico degli ultimi 11 anni). Ricordiamo che tale ciclo identifica una oscillazione delle temperature superficiali del Pacifico tropicale, di concerto con le vicende atmosferiche legate agli Alisei, con una anomalia calda sul comparto centro-orientale nota come Nino e quella fredda conosciuta come Nina. 

Consultando tutta la modellistica disponibile notiamo due vie possibili per i prossimi mesi: la più probabile, diciamo attorno al 55%, e supportata dal NCEP americano, è quella di un ritorno della Nina, anche se su magnitudo comunque non strong, ossia forte, ma complessivamente abbastanza pacata. Altri scenari, ad esempio quello dell’IRI, indicano invece come possibile, ma qui scendiamo già al 40%, il mantenimento di una linea neutra, un po’ come quella attuale, identificata nella mappa delle anomalie rappresentata qui sotto.

Comunque sia nessun episodio di Nino pare al momento in vista almeno sino all’estate del 2012. La Nina pare concentrare i suoi sforzi maggiori sui settori centrali, quelli identificati dalla sigla Nino 3.4. Questo particolare è importante in quanto punto di applicazione per capire l’evoluzione della convettività tropicale che viaggia attorno al globo innescando la risalita delle onde anticicloniche subtropicali verso le nostre latitudini.

Stante le cose nel modo suddetto le influenze sull’inverno europeo non paiono comunque essere significative, pertanto a sua tempo (ora è troppo presto elaborare analisi attendibili) dovremo senz’altro sviscerare altre diavolerie teleconnettive per capire che stagione fredda vivremo.

Autore : Luca Angelini