Le previsioni danno condizioni di generale instabilità. Capita però a volte che la penisola Salentina si distingua per il suo microclima locale a causa dello sviluppo quasi inaspettato di temporali pomeridiani. A cosa sono dovuti?
Anzitutto occorre un quadro sinottico predisponente, come un flusso di aria più fresca in quota che generalmente proviene dai quadranti settentrionali in seno ad un minimo di geopotenziale sulla regione ionica o balcanica. L'asse dell'alta pressione in questi casi è puntato dai nostri mari di ponente verso il nostro settentrione e la Slovenia.
Ciò però non basta, occorre infatti un innesco al livello del suolo, il quale avviene solitamente a causa delle forzanti indotte dalle brezze che convergono verso l'entroterra salentino dalle rispettive fasce costiere. La goccia che fa traboccare il vaso la fornirà poi il riscaldamento solare diurno, preferibilmente estivo.
Ecco così nascere dal nulla quei temporali, anche velenosi, che scoppiano all'improvviso sul "Tacco" d'Italia, eludendo anche le prospettive anticicloniche apparentemente più inequivocabili.
Un esempio del fenomeno lo abbiamo osservando le sequenze satellitari rappresentate qui a fianco e sotto, che mostrano le varie fasi di sviluppo di una linea di convergenza salentina nelle ore centrali del 31 agosto 2011.