00:00 26 Marzo 2001

Spiccata cumulogenesi lungo le zone prealpine e appenniniche.

Non si esclude qualche rovescio temporalesco nel corso del pomeriggio esteso alle zone pedemontane del nord e della Toscana.

I cumuli che potete osservare guardando verso i rilievi dai piani più alti dei vostri uffici o delle vostre abitazioni ci parlano: ci stanno confidando che nell’aria è presente una certa instabilità, anche se l’umidità non raggiunge livelli molto elevati e non sono dunque da attendersi fenomeni temporaleschi su vasta scala.

In ogni caso verso sera sulle Prealpi e l’Appennino l’attività cumuliforme avrà raggiunto il massimo sviluppo e potrà verificarsi qualche isolato rovescio anche temporalesco.

In pole-position rispetto a questa possibilità ci sono le Prealpi Orobie, il biellese, i rilievi del comasco,(Monte Bisbino)e del varesotto; (Valganna) e la zona del basso Ticino (Ponte Tresa, Generoso, Lema), così come il Trentino e l’alto Adige.
Nel Friuli possibili fenomeni nella zona di Spilimbergo, Maniago, Tolmezzo. Un temporale ci veniva segnalato poco fa da un meteorilevatore sulla città di Udine.

Qualche fenomeno isolato sarà possibile anche sull’Appennino Ligure e sull’Oltrepò pavese, nonchè sul piacentino.

Sulle Alpi invece la cumulogenesi è inibita dalla presenza di neve al suolo.
Come mai questa instabilità? Aria piuttosto fresca e leggermente instabile affluisce alle quote superiori da W.

L’attenuazione della corrente occidentale permette ai cumuli una crescita verticale più tranquilla e meno “stirata” rispetto a ieri, dove le incudini venivano trasportate orizzontalmente per molti km ma i risultati in termini di precipitazioni si sono rivelati piuttosto circoscritti.

I sondaggi termodinamici lasciano spazio agli sviluppi nuvolosi verticali.
A questo punto non resta che aspettare…
Autore : Alessio Grosso