Diciamolo subito, le premesse per chi attende l'arrivo di freddo e neve non sono entusiasmanti. L'affermazione non vuole essere una conclusione ma solo una proiezione. Quanto avvenuto nel corso dell'autunno 2007, periodo durante il quale fari fattori predisponevano ad un super-inverno (poi mancato), docet.
Ribadiamo che quanto viene esposto durante le nostre asserzioni è il risultato di un campo di studi ancora in via di costruzione, con la statistica recente e incompleta che gioca un ruolo fondamentale nell'intreccio delle vicende, intreccio che a volte può svelare un finale a sorpresa, proprio come il migliore dei thriller di Agatha Cristie.
Ebbene vari fattori propendono per un inizio dell'inverno assolutamente incolore: prima fra tutti la solita Nina che, riemergendo dal saccello di neutralità che sembrava prospettarsi, ha messo in crisi gli equilibri dell'oceano Pacifico ma anche di tutta la circolazione emisferica.
Il raffreddamento delle acque equatoriali sud-americane andrà a rinforzare oltremodo la cella circolatoria pacifica di Walker ponendo un freno all'avanzata dell'onda convettiva comandata dall'indice MJO. Secondo le previsioni dell'ente americano NOAA l'indice, già incartato tra le fasi 5 e 6, diminuirà progressivamente di intensità uscendo di scena nella manipolazione della circolazione generale, per lasciare tutto in mano al vortice polare.
Questo mostra invece una buona compattezza, testimoniata già attualmente dai dati provenienti dai ghiacci polari, in ottima ripresa. La sagoma della trottola artica verrà forgiata dal riscaldamento previsto nella stratosfera canadese e ulteriormente lavorata dall'indice atlantico AMO (temperature superficiali dell'Atlantico) il quale, dopo la recente frenata, si è assestato su valori decisamente positivi.
Morale: l'Italia potrebbe trovarsi tra l'incudine (alta pressione azzorriana spanciata verso le coste occidentali del Vecchio Continente) e il martello (possibili affondi depressionari in zona iberica). Le ulteriori carte dell'inverno sarebbero riposte dunque negli scambi di calore tra troposfera e stratosfera, ma anche in questo caso l'indice QBO positivo e il minimo solare non lavoreranno in sinergia.
Insomma le premesse non sono per una partenza sprint dell'inverno, tuttavia monitoriamo passo passo l'evoluzione e vediamo se anche quest'inverno la natura saprà insegnarci ancora una volta qualcosa di utile e prezioso per capire sempre di più e sbagliare sempre di meno.