00:00 4 Aprile 2013

La primavera e le nebbie

Spesso si incontrano con opportune condizioni sui grandi bacini prealpini tra marzo e aprile, ma anche a stagione più avanzata in mare aperto fino in prossimità delle coste.

Tutto ti potresti aspettare dalla primavera fuorchè la nebbia. E invece non è vero, perchè la nebbia non è solo prerogativa dell’inverno o, per lo meno, lo è solo in determinate zone, in particolare quelle pianeggianti e di fondovalle. Il fenomeno è dovuto essenzialmente all’irraggiamento notturno che crea inversione termica e intrappola l’umidità nei bassi strati dove il raffreddamento che si ha in una notte serena la costringe a condensare.

Va da sè che un’atmosfera stabile agevola l’accumulo di umidità nei bassi strati e dunque la formazione della nebbia radente. Al di sopra degli specchi d’acqua, siano essi fiumi, laghi o addirittura mari, tale processo è ulteriormente agevolato perchè dal pelo dell’acqua, per via della "tensione di vapore" vi è evaporazione e dunque una continua immissione di nuova umidità nell’atmosfera.

In primavera la nebbia è infatti frequente sia sul mare (le celebri nebbie costiere) che sui grandi laghi. I bacini prealpini in particolare, sono colmi di acqua fredda e le masse d’aria più tiepide e umide che vi stazionano sopra in determinate situazioni di calma di vento, tendono a condensare dando luogo al fenomeno. Nell’immagine nebbia sottile sul lago di Lecco (Lombardia).

Autore : Luca Angelini