L'AMO non molla. La tiepida piscina calda che galleggia placidamente nelle acque del vicino Atlantico muove i suoi passi verso nord ma la fretta non è il suo forte: dovremo attendere almeno altri 10 anni per sbarazzarcene.
Nel concreto, il contraccolpo di tale fenomeno è, e sarà ancora quindi, la cronica mancanza delle blasonate perturbazioni atlantiche, ergo sulla nostra Penisola seguiterà a piovere troppo poco.
Fortunatamente la Natura ha in serbo altri validi meccanismi per assicurarci, seppur in modo alquanto irregolare, il prezioso liquido durante il tormentato avvicendarsi delle stagioni. Nel corso della settimana ecco infatti che il Grande Nord accelera improvvisamente, avventandosi sul Vecchio Continente con un ruggito ormai quasi dimenticato, insediandosi poi sul Mare Nostrum con una vigorosa goccia fredda.
Alleati indispensabili di questa incursione di tipo prettamente invernale saranno gli indici AO (quest'ultimo segnala la forza del Vortice Polare in sede artica) e la NAO (oscillazione pressoria ai due capi dell'Atlantico boreale), entrambi in netta discesa, che spianeranno la strada all'imponente rotolamento in serie di successivi nuclei gelidi verso le medie latitudini.
La componente meridiana cosi impostata subirà immediatamente una notevole torsione ad opera dai venti stratosferici attualmente orientati da est i quali, impegnati a trasportare grandi quantità di ozono stratosferico dall'equatore al Polo Nord, come testimoniato dai valori molto negativi dell'indice QBO (oscillazione quasi biennale di tali venti), interferiranno con la traiettoria di scivolamento dei blocchi gelidi deviandoli, con moto retrogrado, verso l'Europa occidentale.
Un ultimo essenziale apporto deriverà dall'attuale anomalia negativa delle acque superficiali del Mediterraneo centro occidentale. Tale pozzo freddo fungerà da catalizzatore per i nuclei artici anzidetti i quali saranno cosi dirottati attraverso la fredda superficie continentale russo siberiana e punteranno poi diritti verso la nostra Penisola dove si insiedieranno con un profondo vortice depressionario.
Insomma la promessa degli indici è stata mantenuta e il dado è tratto: l'inverno annunciato ora bussa alle porte.