00:00 11 Aprile 2005

Ecco come il vento sta modellando le nubi

Il ciclone sulle nostre teste ci offre molti spunti per approfondire alcuni concetti o per evidenziare dei fenomeni curiosi.

In un articolo redatto nella mattinata di oggi abbiamo approfondito i motivi della nascita e dello sviluppo del ciclone mediterraneo che adesso sta imperversando sull’Italia; abbiamo quindi spiegato anche i motivi di tanto vento sulle nostre regioni.

Ma adesso possiamo commentare una recente immagine satellitare ad alta risoluzione per vedere gli effetti pratici delle raffiche potenti che imperversano su molte regioni.

Innanzitutto risalta la forma “zebrata” del bianco manto nuvoloso fra Appennino settentrionale, Toscana ed Umbria: si nota cioè come si siano formate delle strisce nuvolose parallele alla Dorsale montuosa, strisce che si muovono in direzione delle regioni tirreniche, per poi tuffarsi sul Mar Ligure; non a caso proprio sul territorio toscano ed umbro si alternano con regolarità momenti di sole con altri di cielo più grigio e minaccioso.

Questo fenomeno è dovuto al fatto che gli impetuosi venti di Bora in arrivo dall’Adriatico impattano in parte contro l’Appennino, superandolo e cominciando letteralmente a “rotolare”, un po’ come fa un pallone da calcio sul terreno; quindi nei punti dove la raffica di vento sale verso l’alto si forma la nube, dove scende verso il basso si apre uno squarcio di sereno.

Un altro aspetto spettacolare della situazione odierna riguarda il ricciolo di nubi attorno all’occhio del ciclone, sul Tirreno meridionale; dalla sola foto si intuisce la rotazione antioraria (contraria cioé al movimento delle lancette dell’orologio) dei banchi nuvolosi attorno a questo punto.

Fa impressione immaginare come nelle vicinanze dell’occhio, proprio come accade nei temibili uragani, il vento si attenui drasticamente, apparendo quasi del tutto calmo.

Infine sottolineiamo gli squarci di sereno presenti su molte zone del sud; su queste regioni infatti lo Scirocco umido si è placato, ed è stato sostituito da un Libeccio meno mite e più secco, capace quindi di dissolvere le nubi.
Autore : Lorenzo Catania