Gli effetti dell'aria fredda si faranno sentire tra domenica e lunedì sulle regioni centro-meridionali con marcata instabilità, che verrà esaltata dalla formazione di una piccola depressione sul centro Italia.
Valori compresi tra 0 e -2°C a 1500m potranno dar vita a precipitazioni nevose in Appennino oltre i 600-800m tra Toscana, Umbria, Lazio, Marche ed Abruzzo ma attenzione ad eventuali temporali di neve sino in collina, frequentissimi nella parte finale dell'autunno quando arrivano masse d'aria fredda a contrastare con un mare ancora molto tiepido.
Al nord farà anche più freddo in quota, sino a -4 o -5°C a 1500m ma qui l'aria rimarrà secca e non sono previste precipitazioni.
La chiave per avere qualche nevicata al nord sarà però il fronte caldo in arrivo da nord-ovest per mercoledì 25, quello potrebbe regalare qualche ora di neve anche in pianura su alcune aree della Valpadana, il problema sarà capire quanto la saccatura in arrivo dal nord Atlantico abbia voglia di inserirsi nel Mediterraneo, senza subire il disturbo del flusso zonale e tantomeno dell'anticiclone delle Azzorre.
L'ultima emissione lascia il dubbio: le termiche da neve in pianura ci sarebbero, ma se manca la materia prima, cioè le precipitazioni...Con tutte queste incertezze c'è da chiedersi quanto sia attendibile l'affondo di questa saccatura: al momento un 30% che ce la faccia ma anche tante altre opzioni simili, almeno il 50%, lasciando un 20% anche al rientro deciso da ovest dell'alta pressione, che in questo contesto però riteniamo un po' improbabile.
Dove nevicherebbe? In Piemonte (35-40%) e sull'ovest della Lombardia (25%), ma anche in Valle d'Aosta e sull'Appennino ligure a quote basse 40%, naturalmente entrare ulteriormente nei dettagli è al momento inutile.
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