L'egemonia dell'alta pressione verrà messa seriamente in discussione durante la terza decade di novembre; anche le ultimissime analisi confermano un primo guasto di una certa consistenza che dovrebbe divenire realtà tra domenica 22 e lunedì 23 del mese corrente.
Merito (o demerito) dello sfondamento di aria artica che interesserà in un primo tempo l'Europa centro-settentrionale e successivamente anche le nostre regioni.
La prima cartina ci mostra l'approccio depressionario atteso sull'Italia nella giornata di domenica 22 novembre. Il centro-nord sarà già sotto precipitazioni talora intense e sulle Alpi interverranno le prime nevicate.
24 ore dopo, ecco la formazione della classica figura di maltempo sulla nostra Penisola, ovvero un minimo barico che dal Golfo Ligure si porterà gradualmente verso le regioni centrali.
La depressione, nel suo incedere verso levante, attirerà dietro di sé aria alquanto fredda proveniente dalle alte latitudini europee.
Il calo termico che subiranno i nostri termometri potrebbe essere consistente, soprattutto sulle regioni centro-settentrionali del Bel Paese. Ciò si ripercuoterà ovviamente sul limite delle nevicate, previsto in graduale calo.
...e non finisce qui! Se con un balzo virtuale ci spostiamo a sabato 28 novembre, ecco in azione un nuovo nucleo freddo ed instabile originato da un movimento parzialmente antizonale delle correnti (ovvero da est verso ovest).
La figura perturbata si adagerà sul nord Italia, ma tenderà a coinvolgere con le sue spire praticamente tutta l'Italia nei giorni seguenti.
In questo frangente saranno possibili nevicate a quote anche basse (ovviamente da valutare) su buona parte del centro-nord stante l'inserimento di aria ancora più fredda proveniente dalle alte latitudini.