Torneremo ad assistere a qualche bell'acquazzone sulle nostre città? Per fare autunno ci vogliono le piogge, per fare le piogge occorrono le nuvole, ma se l'anticiclone si oppone a questo progetto creativo c'è poco da fare, gli ombrelli restano chiusi.
L'anticiclone sembra ormai un baluardo invalicabile e i modelli matematici faticano a trovare una via d'uscita. In molti però l'hanno vista intorno al 10 di ottobre e in questo affondo depressionario, molto simile peraltro a quello vissuto in settembre, ci credono abbastanza, anche se non tutti.
C'è chi infatti la vede così:
E chi invece intorno a quella data la vede in modo totalmente opposto, cioè così, con tanti saluti per l'ingresso delle saccature atlantiche e un'altra performance dell'anticiclone:
Dunque la verità sta nel mezzo? Cioè così? Forse NO!
Un tentativo di affondo che riesce solo in parte e le perturbazioni collegate ad un vortice depressionario sulla Scandinavia che si limitano a sfiorare il settentrione.
Una situazione intermedia che però il modello americano boccia nella sua media degli scenari, optando invece per un ingresso più franco della saccatura e piogge su molte regioni del Paese, in particolare tra nord e centro, come vediamo qui dall'analisi prevista proprio per il 10/11 ottobre:
Dunque l'attendibilità rimane del 55%, più che discreta, considerando la caparbietà dell'anticiclone e la difficoltà dell'Atlantico nell'opporsi a questa egemonia; le correnti occidentali devono tornare ad abbassarsi di latitudine.
E' vero che a molti milioni di persone sole e caldo piacciono e lo vorrebbero tutto l'anno, ma c'è bisogno che piova e che la stagione autunnale faccia il suo corso.