Là dove osano gli anticicloni...
Cioè sul Mediterraneo.
Insistono sempre lì e non finiscono più di proporsi per settimane e settimane, lasciando alle saccature solo le briciole.
Così le temperature si mantengono sempre più spesso su valori superiori alla media e quando arriva anche una modesta perturbazione si verificano temporali anche estremi.
L'eterna estate è certamente un'ipotesi irrealizzabile, ma solo per fattori astronomici, perchè altrimenti l'Italia sarebbe l'ostaggio ormai costante di un anticiclone africano.
Ed eccolo pronto ad entrare in azione tra lunedì 25 e i primi di ottobre con temperature ancora estive nelle ore pomeridiane su praticamente tutto lo Stivale, appena si esaurirà la residua instabilità ancora presente al sud.
Si, ma quanto durerà? Andrà oltre i primi di ottobre o per uscirne arriveremo sin verso la fine della prima decade del mese?
Questa mappa, prevista per sabato 7 dice tutto, sino lì, l'anticiclone, eccezion fatta per qualche disturbo lungo le Alpi e l'estremo nord-est, potrebbe tenere, ma da quel giorno ecco instaurarsi un flusso da sud ovest umido ed instabile, in grado di coinvolgere segnatamente il nord e che potrebbe riportare le prime piogge.
Si nota però di come sia sempre più difficile per le saccature inserirsi nell'area mediterranea, non ci sono più affondi violenti che possano congedare di botto una stagione e aprirne un'altra. Tutto questo deve farci riflettere sulla necessità di adattarci ad un cambiamento climatico che cambierà il modo di gestire la nostra vita, trasformerà l'agricoltura e dunque la nostra economia.
La media degli scenari dei vari modelli conferma la possibilità di un nuovo inserimento delle correnti atlantiche proprio sul finire della prima decade di ottobre, sino ad allora facilmente si consumerà una nuova anomalia termica positiva di quelle che lasceranno il segno: