00:00 19 Ottobre 2016

E se fosse davvero un INVERNO così?

Come potrebbe trascorrere l'inverno in Europa?

Chi non vorrebbe osservare una simile nevicata nella propria città durante la stagione invernale? Chi odia la neve certo, ma qui la neve si ama e non lo si nasconde, così come peraltro amiamo tutti i fenomeni atmosferici, sennò probabilmente nella vita avremmo fatto dell’altro. Non si può infatti prevedere il tempo senza amarlo.

Sarà davvero un inverno così, con i fiocchi? Beh, un episodio nevoso potrà sempre capitare, anche se la stagione dovesse fallire come è avvenuto spesso negli ultimi anni, ma qui vogliamo capirne un po’ di più.

E’ possibile che il vortice polare risulti disturbato a tal punto da condizionare un’intera stagione invernale e a determinare frequenti irruzioni fredde sul Continente e talvolta anche sull’Italia?
E’ già successo e risuccederà, solo che si tratta di stabilire quando…
Per farlo bisognerà vedere come si comporterà il vortice polare stesso nei piani alti, cioè in stratosfera, anche se il collegamento tra i rispettivi piani non è mai automatico.

Diciamo che in questo frangente stagionale è molto importante seguire l’indice NAM, che descrive la differenza tra la pressione atmosferica sulla verticale del Polo Nord e quella delle medie latitudini, che completa il già eccellente lavoro svolto dall’indice AO a livello del mare.

L’indice NAM è un ottimo mezzo per conoscere la forza del vortice polare alle quote stratosferiche.

Il collegamento tra ciò avviene al vortice polare in stratosfera e ciò che accade in troposfera è dettata spesso da un’anomalia dell’indice NAM alle alte quote.

Se l’anomalia positiva dei geopotenziali in sede stratosferica diventa superiore a 1,5 unità, è presente un rilevante raffreddamento della stratosfera polare con conseguente irrobustimento del vortice stesso. Il tutto spesso si propaga alla troposfera, cioè dove ci troviamo anche noi, entro i 60 giorni successivi.

Se il NAM risulta basso o molto basso, con valori sino a -3.0 unità, il vortice polare stratosferico risulta alquanto disturbato con flussi di calore in risalita dagli anticicloni subtropicali e, sempre entro 60 giorni successivi, può disturbare a sua volta il vortice polare troposferico.

Con l’indice NAM basso e l’indice AO basso si possono avere colate fredde in discesa anche verso l’Europa, viceversa il freddo rimarrebbe confinato nell’area polare.

In casi di valori trascurabili in un senso o nell’altro, i due piani del vortice polare potrebbero non dialogare e agire per conto proprio.

Al momento l’indice è prossimo a zero, un valore che NON segnala chissà quali stravolgimenti troposferici; confortante è però notare come il vortice polare stratosferico proprio all’inizio di novembre subisca un riscaldamento nell’area siberiana, mentre sull’Europa prevarrebbe ancora un certo cooling, cioè un raffreddamento. Se sovrapponessimo le carte in quota con quelle al suolo noteremmo però una certa dislocazione di un ramo del vortice polare troposferico proprio sull’Europa per lo stesso periodo. Questo farebbe perlomeno pensare ad una nuova fase freddina e perturbata anche alle nostre latitudini.

Fin qui le previsioni, le proiezioni mensili tengono conto o meglio forse NON potranno tener conto di una Nina solo moderata e dunque di scarsa influenza per il tempo europeo, di un indice QBO totalmente sballato e che non entrerà in fase negativa almeno sino a marzo, NON dicendo dunque nulla sul tempo invernale.

L’attività solare resta comunque bassa e questo potrebbe favorire un lieve indebolimento dell’attività del vortice polare (da verificare), mentre rispetto all’indice SAI ci siamo già espressi in altra sede e rimaniamo dunque scettici sulle sue reali ingerenze.

Non resta che seguire il NAM, ma anche l’AO, per capire se il vortice polare vorrà mettersi di colpo a spingere come un treno senza macchinista, oppure prendersi una pausa di riflessione: in quest’ultimo caso sarebbe inverno vero…

Autore : Alessio Grosso