Il modello americano stasera è uscito con una "sparata" estrema votata al caldo anticipato per gran parte della settimana di Pasqua, che spezzerebbe tutti i progetti delle depressioni atlantiche di portare la pioggia alle nostre latitudini.
Fosse stata prevista un'ondata di freddo sicuramente lo scenario sarebbe stato quasi certamente ritrattato e giudicato scarsamente attendibile da tutti gli addetti ai lavori, ma sul caldo, una previsione estrema, ha sicuramente maggiori possibilità di realizzarsi.
Oltretutto la prima ondata africana statisticamente anticipa sempre di più e si è già verificata in passato anche in pieno marzo, dunque non ci sarebbe di che stupirsi se arrivasse davvero nella prima decade di aprile.
In realtà il grosso della risalita d'aria calda, almeno inizialmente, colpirebbe la Spagna e in parte la Francia, ma da noi comunque misureremmo valori da primavera avanzata, come vediamo in questa mappa a 1500m prevista per giovedì 6 aprile:
L'anticiclone sempre secondo questa emissione, rimarrebbe con noi per tutta la settimana di Pasqua, senza concedere nulla a nubi e piogge. Sarebbe certamente la gioia dei turisti italiani e stranieri e la gioia degli albergatori, mentre aggraverebbe non poco il problema della siccità, soprattutto al nord.
ANALISI
Ma davvero, si chiederanno i lettori, l'attendibilità di una simile evoluzione, da emissione "impazzita" dei modelli potrebbe diventare realtà?
Come detto NON lo escludiamo affatto, ma al momento la soluzione più probabile è ancora legata al passaggio di un'onda perturbata tra sabato 1 e domenica 2 aprile, come vediamo da questa mappa, con tanto di precipitazioni in movimento da nord a sud:
In seguito dovrebbe prevalere una generale variabilità, con il disturbo dell'anticiclone sempre presente, ma senza una vera spallata CALDA come quella evidenziata sopra e così Pasqua e Pasquetta dovrebbe trascorrere con tempo perlomeno discreto e senza piogge rilevanti, perlomeno al nord:
RIFLESSIONE
Certamente quando le correnti perturbate non sono decise, (e sembrerebbero non esserlo almeno sino alla domenica di Pasqua, sfogandosi al massimo sui Balcani, ma senza apportare un vero maltempo sull'Italia), l'anticiclone potrebbe approfittarne con una zampata di quelle decisive e in fondo non sarebbe poi così male, perchè almeno il caldo potrebbe preparare il terreno ai temporali, l'unica vera "ARMA" anti-siccità che sembra ormai rimasta al nord.