00:00 5 Maggio 2005

L’esperto: c’è sempre l’alta africana nei nostri peggiori incubi

Tradizionale chiacchierata settimanale con il Caporedattore di MeteoLive Alessio Grosso.

REDAZIONE: allora Grosso, cosa ci aspetta per questa fase centrale del mese di maggio?
GROSSO: dopo la fase con correnti di Maestrale e caratterizzata da bel tempo sulle regioni tirreniche, isole e regioni nord-occidentali e da qualche temporale pomeridiano sulle zone orientali, si avrà una fase interlocutoria: un bivio!

REDAZIONE: che significa?
GROSSO: ci sono due ipotesi: la prima vede le correnti piegare da Libeccio e portare della nuvolosità e delle piogge sul nord Italia e aria calda stabile sul resto del Paese, tanto per cambiare di matrice africana, l’altra invece offre una maggiore penetrazione delle correnti perturbate per merito della depressione che si formerà al largo dell’Iberia e un periodo in definitiva più favorevole alle piogge, così come abbiamo sostenuto nelle previsioni a lungo termine nelle ultime 48 ore.

REDAZIONE: ma è arrivato qualcuno a rompere le uova nel paniere ancora una volta….
GROSSO: beh la costanza e la frequenza sempre maggiore con cui l’anticiclone africano, responsabile del caldo intenso, si propone sul Mediterraneo centrale sono figli delle mutate configurazioni bariche degli ultimi anni, cioè sono in buona misura l’espressione di una circolazione più meridiana che zonale. In altre parole si generano onde più pronunciate ma statiche con depressioni che si isolano su un settore del continente, dove provocano piogge intense e l’alta pressione che qualche centinaio di km più a est o più ad ovest porta situazioni di secco anche per settimane. Prima l’onda calda africana durava in media 4-5 giorni, adesso si ripete entro breve tempo o dura anche settimane. Qui si può leggere una variazione climatica.

REDAZIONE: dunque ancora l’anticiclone africano, l’alta maledetta, il Gobbo di Algeri come lei lo definì qualche anno fa…
GROSSO: beh, il caldo piace a milioni di italiani, dunque a molti questo anticiclone non fa così paura, ma c’è anche un po’ di incoscienza in tutto questo: nel 2003 ho ricevuto molte mails di giovani preoccupati per la salute dei loro genitori anziani, abbiamo rischiato molti black-out elettrici, il caldo ha martoriato i nostri ghiacciai…riflettiamo su queste cose. Le variazioni climatiche che si stanno verificando potrebbero costringere a modificare in toto le carte pluviometriche delle varie regioni italiane.

REDAZIONE: comunque la gente per il caldo eccessivo un po’ è preoccupata…
GROSSO: certo, lo dimostra la corsa ai condizionatori che scatta ogni anno ai primi caldi, ma è solo una difesa di comodo, oltretutto dannosa per la salute, se non ci fossero i condizionatori contro il caldo non si avrebbe questo rapporto così amichevole con la stagione del sole, oggi la gente è viziata, si scotta al sole e poi sta a 18°C in casa con il condizionatore, si becca la bronchite e magari accusa un temporale passeggero, salvo d’inverno pretendere che i termosifoni spingano a 25°C la temperatura…Insomma la società del bengodi potrebbe presto trasformarsi in una trappola…e l’anticiclone africano deve restare uno dei nostri peggiori incubi.

REDAZIONE: eppure la gente è interessata ai problemi ambientali
GROSSO: si, ma quando li affronti introducendo qualche concetto appena più complesso, appena insomma provi a farli ragionare, non ti leggono l’articolo, lo dimostrano i dati di lettura del nostro quotidiano, gli articoli previsionali vengono letti dieci volte di più di un pezzo sull’ambiente, costringendoci a restringere lo spazio ad esso dedicato…Riflettiamo!
Autore : Alessio Grosso