00:00 12 Luglio 2005

Come sarà il prossimo inverno? MeteoLive lo ha chiesto al Generale, in vacanza nel nord della Siberia

Una Task Force ha raggiunto il Generale Inverno nella Penisola di Taymir, uno dei luoghi più reconditi della Siberia.

Lo abbiamo scovato nella Penisola del Taymir, intento a progettare la prossima stagione invernale: la data dell’entrata in scena, mosse, contromosse, scelta dei territori a cui inviare ondate di freddo e nevicate, insomma era così preso ad impostare il palinsesto invernale che quando ci ha visto è rimasto allibito.

“Non è possibile, fin qui mi siete venuti a scovare?”. Queste le sue prime parole quando ha visto i nostri elicotteri atterrare nei pressi del lago Taymir, laddove il paesaggio quasi surreale delle terre polari ha un fascino tutto particolare.
Nessuna presenza umana, solo il saluto del vento e una vasta distesa di muschi e licheni a nascondere il permafrost.
Ci sono 3°C e il Generale ha ugualmente i “bollori”, per lui è una sofferenza.

“Pensare che fino a qualche anno fa la neve mi teneva compagnia anche per gran parte di luglio e agosto, era un esilio piacevole senza punte di freddo esagerate; è per questo che non ho accettato l’invito di mio cugino in Antartide. Come sapete lui sta lavorando per l’emisfero australe ora. Era troppo freddo laggiù, -60°C alla mia età sono troppi, anche per un vecchio lupo siberiano come me, mi bastavano -5 o -6°C per ricaricare le batterie e Taymir faceva al mio caso, ma ora con questo “effetto serra”, ammesso che la colpa sia sua, è tutto cambiato.”

A proposito, ci dica Generale: ma lei sa di chi è la colpa del riscaldamento globale?”.
“Cari figlioli, io prendo ordini dall’alto, mi limito ad eseguire, non mi è consentito carpire i grandi misteri del clima, sono solo un dipendente, traccio le linee programmatiche della stagione in base alle coordinate ricevute, mi è concessa una minima libertà di scelta sui territori da “ibernare” maggiormente ma non posso esagerare.”

Come mai non disegna più configurazioni bariche favorevoli ad uno spostamento dell’anticiclone russo oltre gli Urali, che possa raggiungere non solo Mosca ma anche la Polonia ed i Balcani?

“C’è troppa concorrenza in Europa, ci sono già due anticicloni che in inverno vogliono far sentire la loro voce..”
Si, insistiamo, ma quelli non sono anticicloni invernali, perchè Lei è diventato così remissivo verso l’Europa centrale? Quelle Alpi spesso senza neve, quei ghiacciai in arretramento, non Le sembra troppo onestamente?
“Remissivo? Prova a chiedere ad un abitante di Hatanga o Mirny se sono remissivo, li faccio assiderare ad una media di -20°C. L’Europa? beh non c’è solo l’Europa, e come vi ho detto è difficile superare gli Urali, c’è il flusso zonale atlantico da domare e portare questo pachiderma russo-siberiano verso l’Italia è un’impresa titanica. Potrei interferire con il flusso zonale e costringerlo a piegare maggiormente verso sud, acuendo i serpeggiamenti di Roosby, l’ho già fatto in passato ma credetemi, il mio stipendio non vale lo sforzo di spostare tutte quelle isobare, i venti poi spesso non ne vogliono sapere di impuzzolentirsi con lo smog delle città dell’Europa centrale.”

Siamo venuti fin qui, ci faccia qualche anticipazione sull’inverno che verrà…
“Devo ammettere che siete stati audaci e meritate una risposta, anche se non è detto che io dica la verità, potrei anche mentire per ingannarvi, se lassù vengono a sapere che faccio confidenze agli umani, mi licenziano in tronco…Beh, starò qui in ozio per altri 40 giorni, poi mi muoverò verso le Svaalbard, dalle quali lancerò una bella rinfrescata su mezza Europa, giusto per far capire a tutti che l’aria sta cambiando.

Prometto una infreddata precoce ad ottobre, poi lascerò fare per un po’ alle correnti atlantiche che vi porteranno un po’ di pioggia, anche se le alte pressioni “rompi-scatole” ci saranno sempre e provocheranno le prime nebbie al nord e nelle valli del centro. A novembre piazzerò una bella invasione fredda nel cuore dell’Europa, ma non so chi ne beneficierà maggiormente e chi si beccherà il respiro caldo collegato. A fine mese riprenderanno a soffiare miti correnti atlantiche. A dicembre farà una timida comparsa l’anticiclone russo verso l’Europa centrale, un contentino per voi con un bel freddo secco sull’Italia. Prima di Natale un po’ di neve potrebbe cadere al nord e su alcune zone del centro fino in pianura. Poi arriverà la pioggia a basse quote e la neve sulle Alpi, anche abbondante.

A gennaio vi beccherete l’anticiclone con molta nebbia e tanto smog, secco in montagna. A febbraio voglio lanciare il freddo sul meridione d’Italia e..ops, scusate, devo chiedervi di allontanarvi, siete stati intercettati dalle entità siderali, il tempo a vostra disposizione è scaduto. Arrivederci”.

Una raffica di vento violentissima ci spinge ad allontanarci, teniamo stretti i nostri appunti prima che volino al Polo e riguadagnamo gli elicotteri.
Ed ecco a voi l’esclusiva…
Autore : Alessio Grosso “Capo-redattore”