L'autobus corre nelle pianure tedesche tra Amburgo e Kiel. Il paesaggio è verdissimo, pianeggiante, con alberi e prati sterminati. Ogni tanto la pianura viene interrotta da maestose pale eoliche, sollecitate da un moderato vento da nord-ovest.
Guardo verso nord ed aspetto di vedere il mare, quel mare che mi porterà con la nave fino ai maestosi fiordi della Norvegia e poi ancora più su, verso Capo Nord.
L'autobus entra a Kiel, importante porto tedesco, ma il mare sèguita a non vedersi. Il paesaggio è talmente pianeggiante che quasi si fonde con l'acqua. Dietro ad una curva, come per incanto, ecco la nave ormeggiata che si staglia davanti a me quasi di colpo, senza alcun preavviso. L'emozione in me sale...inizia il grande viaggio.
Ultimate le procedure di imbarco, lunghe, ma necessarie per garantire la sicurezza di tutti, la nave salpa da Kiel alle ore 17, alla volta di Geiranger, la prima tappa del nostro viaggio.
714 miglia nautiche di navigazione che la nave copre in un giorno e mezzo.
Il braccio di mare che separa la Danimarca dalla Svezia è già abbastanza spettacolare, tra numerose boe segnaletiche e molti mercantili in transito. Le lingue di terra visibili a destra ed a sinistra sono pianeggianti, senza nemmeno una collina.
La curiosità del sottoscritto è tanta, ma il sonno prende il sopravvento per via della giornata pesante appena trascorsa. Il mare è piatto, si dorme benissimo, fortunatamente senza scossoni.
La mattinata successiva, si naviga in un mare quasi piatto. Il cielo si popola di addensamenti bassi, quasi nebbia ed il sole appare solo a tratti. Verso il mezzogiorno eccola! Verso nord appare davanti a noi la punta estrema della Norvegia, seppure in mezzo alla foschia. Finalmente si notano delle montagne, non piu solo lingue di terra piatte come la sera precedente.
Navigando verso ovest si entra nel Mare del Nord. Il tempo migliora, ma il mare si increspa di colpo, con onde che si infrangono contro la prua della nave. Il vento è impetuoso. L'alito del grande nord inizia a farsi sentire...
Il pomeriggio trascorre tra nubi basse e sprazzi di sole, in un contesto però piu grigio che sereno. La sera sopraggiunge...ed anche la notte, seppure piu corta!
Alle 6 del mattino del 29 luglio entriamo nel fiordo di Geiranger. L'imboccatura è ampia, ma il fiordo poi si stringe ed entra all'interno per oltre 60km.
Il paesaggio somiglia molto a quello delle Alpi, solo che gli alpeggi ed i boschi di conifere sono al livello del mare, il limite degli alberi è attorno ad 800 metri ed i ghiacciai si trovano già a 1000 metri.
Ecco una foto del fiordo di Geiranger, con la nave all'ancora. Sembra un lago, in realtà è un braccio di mare (il fiordo). Il tempo purtroppo non è buono, con frequenti nubi basse ed episodi di pioviggine finissima.
Per chi ama la natura, questo è il viaggio ideale. In Norvegia è inutile cercare monumenti, opere d'arte ed antichità. Il piatto forte è la natura. Per riuscire ad assaporare appieno questa terra, è necessario abbandonarsi completamente al paesaggio che ti sta attorno, senza pensare ad altro. Io, fortunatamente, ci sono riuscito!
La prossima tappa del nostro viaggio è Capo Nord. Forse la più ambita.
Lo raggiungiamo dopo un giorno e mezzo di navigazione. La mattina del 31 luglio Capo Nord si staglia davanti a noi in tutto il suo splendore. La giornata è magnifica, lucente, solare. Ciò fa risaltare ancora di più i colori...ed il sottoscritto non tradisce molta emozione a vedere un simile spettacolo.
Eccoci...quasi in cima al mondo! Attracchiamo nel piccolo porto di Honningsvag, una cittadina all'apparenza normale, ma che conosce ben 3 mesi di buio nel periodo invernale.
Le finestre non hanno imposte, tutta la luce che c'è in estate deve entrare, perchè la luce qui è fonte di gioia e deve penetrare ovunque.
Lo scenario è surreale! Non ci sono alberi. Il vento soffia a tratti impetuoso ed il luogo testimonia appieno l'ostilità climatica che spesso affligge la zona.
In cima alla rupe di Capo Nord è presente una stazione meteo, un bar, una cappella ed un cinema, dove viene proiettato un film sulle 4 stagioni della zona in 3 dimensioni, oltre al famosissimo globo in ferro da tutti fotografato...anche da me!
Il transfert di ritorno alla nave passa tra praterie sconfinate con molte renne al pascolo. Laghi e rupi scoscese senza nemmeno una pianta. A tratti chiazze di neve quasi a livello del mare, nonostante la temperatura che quel giorno si aggirava sui 15°.
Partiti da Honningsvag alle 18, verso le 20 doppiamo nuovamente Capo Nord. Arrivederci o addio? Solo il tempo di pensarci ed il promontorio scompare tra le fredde acque dell'oceano artico, mandandoci l'ultimo saluto.