00:00 28 Settembre 2019

I risvolti dell’alta pressione di notte: la RUGIADA e la BRINA

Perchè con il cielo sereno le superfici di notte si bagnano e in inverno congelano?

Fili d’erba bagnati fradici, che al passaggio ti inzuppano le scarpe; tetti delle automobili inumiditi e grondanti, con addirittura una piccola pozza d’acqua ai loro lati. E’ pioggia? Assolutamente no, è solo rugiada. Questo fenomeno si verifica solitamente in condizioni di alta pressione e calma di vento, soprattutto sulle zone pianeggianti e nelle vallate interne.

L’umidità dell’aria che ci avvolge si manifesta in tanti modi: in estate, combinata al caldo, ci fa sudare di più, mentre nelle ore notturne la massa umida può addirittura condensare in prossimità del suolo e dare luogo alla rugiada.

In condizioni di calma di vento e cielo sereno, il terreno perde calore e si raffredda molto rapidamente. Se l’aria si presenta sufficientemente umida, il raffreddamento del suolo può determinare la condensazione del vapore acqueo in vicinanza del terreno e la creazione di minuscole gocce d’acqua.

Se un luogo si trova maggiormente incassato, il raffreddamento del terreno si ripercuote su una più ampia porzione di aria umida soprastante, con conseguente maggiore produzione di rugiada. Viceversa, in cima ad un rilievo montuoso, la maggiore presenza del vento ostacola l’irraggiamento notturno e la rugiada può anche non formarsi.

In pieno inverno, quando le temperature del suolo sono al di sotto dello zero, la condensazione del vapore acqueo porta alla formazione di goccioline d’acqua che poi congelano attorno alle superfici a temperatura negativa. Di conseguenza la rugiada si trasforma in brina: tutto viene avvolto da una pattina bianca simile alla neve, che poi scompare con i primi raggi del sole.

Autore : Paolo Bonino