00:00 8 Marzo 2023

Cosa sono i temporali? Come si formano? Come si possono prevedere?

Temporali

Un temporale è un fenomeno atmosferico che si verifica quando l’aria calda e umida si solleva rapidamente nell’atmosfera e forma nuvole di grandi dimensioni, chiamate cumulonembi, che producono fulmini, tuoni, pioggia, grandine o neve.

Cause: i temporali si verificano principalmente a causa dell’instabilità atmosferica, che si verifica quando l’aria calda e umida si solleva rapidamente nell’atmosfera. Ciò può accadere a causa dell’energia solare, delle correnti d’aria e dei venti, delle variazioni di pressione e di temperatura.

Formazione: i temporali si formano generalmente nelle zone dove l’aria calda e umida si solleva rapidamente, come ad esempio nelle regioni equatoriali, nelle zone costiere, sulle montagne e nelle aree con forti gradienti termici.

Caratteristiche: i temporali sono spesso accompagnati da fulmini, tuoni, vento, pioggia intensa, grandine o neve. Possono durare da pochi minuti a diverse ore e possono essere estremamente pericolosi a causa della loro intensità e della capacità di causare danni alle persone e alle proprietà.

Sicurezza: durante un temporale, è importante rimanere al riparo al chiuso, lontano dalle finestre e dalle porte aperte, e non usare telefoni cellulari o altri dispositivi elettronici. Se si è all’aperto, è importante cercare riparo in un’auto o in un edificio e non rimanere vicino a oggetti metallici o ad alberi. In caso di fulmine, bisogna sdraiarsi a terra mantenendo le gambe unite e le mani sulla testa.

Previsione: i meteorologi utilizzano diversi strumenti per prevedere i temporali, tra cui radar, satelliti meteorologici e stazioni meteorologiche terrestri. Tuttavia, i temporali possono essere imprevedibili e possono formarsi improvvisamente, quindi è importante essere sempre consapevoli del rischio di temporali.

Per prevedere i temporali, i meteorologi utilizzano diverse mappe meteorologiche, tra cui:

Radar meteorologico: il radar meteorologico è uno strumento che utilizza onde radio per rilevare la posizione e l’intensità della pioggia, della grandine e della neve all’interno di una tempesta. Il radar meteorologico può aiutare i meteorologi a prevedere la posizione e il movimento delle tempeste.

Mappe satellitari: le mappe satellitari mostrano le nuvole dall’alto e possono essere utilizzate per monitorare l’evoluzione delle tempeste in tempo reale. Le immagini satellitari possono fornire informazioni sulla temperatura delle nuvole e sulla presenza di venti.

Mappe delle pressioni atmosferiche: le mappe delle pressioni atmosferiche mostrano la distribuzione della pressione atmosferica sulla superficie della Terra. Queste mappe possono essere utilizzate per prevedere le zone in cui si verificheranno gli scontri tra aria calda e fredda, che spesso portano alla formazione di temporali.

Mappe dei venti: le mappe dei venti mostrano la direzione e la velocità del vento in diverse regioni. Queste mappe possono essere utilizzate per prevedere la direzione e la velocità di spostamento delle tempeste.

In particolare, ci sono mappe specifiche che consentono di valutare la tendenza temporalesca: CAPE (Convective Available Potential Energy) e CIN (Convective Inhibition) sono due parametri utilizzati nei modelli matematici per prevedere la formazione dei temporali.

Il CAPE misura l’energia potenziale disponibile nell’atmosfera per alimentare la formazione di una tempesta. In pratica, misura la quantità di energia che l’aria potrebbe liberare se venisse sollevata verticalmente. Più alta è la quantità di energia CAPE, maggiori sono le probabilità che si formino temporali. Il valore del CAPE viene espresso in Joule per chilogrammo (J/kg) e si calcola utilizzando informazioni sulla temperatura, l’umidità e la pressione atmosferica.

Il CIN, invece, misura l’inibizione convettiva, ovvero l’energia necessaria per far salire verticalmente l’aria dalle basse alle alte quote dell’atmosfera. Un valore elevato di CIN indica che l’aria è stabile e che sarà difficile la formazione di temporali. Tuttavia, se il CIN è troppo elevato, ciò può impedire anche la formazione di temporali che altrimenti si sarebbero formati. Il CIN viene espresso in Joule per chilogrammo (J/kg) e si calcola utilizzando informazioni sulla temperatura, l’umidità e la pressione atmosferica.

In generale, se il CAPE è alto e il CIN è basso, ci sono maggiori probabilità che si verifichino temporali. Tuttavia, altri fattori, come la presenza di un fronte freddo o caldo, la topografia del terreno e la direzione e la velocità del vento, possono influenzare la formazione dei temporali. Per questo motivo, i modelli matematici utilizzati dai meteorologi per prevedere i temporali prendono in considerazione diversi parametri e fattori.

I temporali sono comunque difficili da prevedere a causa della complessità dell’atmosfera e della sua natura caotica. L’atmosfera è infatti costituita da molte variabili che interagiscono tra loro in modi complessi e spesso imprevedibili. Ad esempio, l’umidità, la temperatura, la pressione atmosferica e la direzione e la velocità del vento possono cambiare rapidamente e in modo imprevedibile, influenzando la formazione dei temporali.

Inoltre, i temporali possono essere influenzati da fattori locali e regionali, come la topografia del terreno, la presenza di corpi d’acqua, la copertura nuvolosa e la vegetazione. Questi fattori possono essere difficili da simulare in un modello fisico-matematico e possono variare in modo significativo da un’area all’altra.

Inoltre, i temporali possono svilupparsi rapidamente e in modo imprevedibile, rendendo difficile prevedere l’ora e il luogo esatti della loro formazione. Anche piccole variazioni nei parametri atmosferici possono avere un impatto significativo sulla formazione dei temporali, rendendo difficile la previsione con una precisione elevata.

Autore : Redazione MeteoLive.it