00:00 27 Novembre 2017

MODELLO AMERICANO: qualche giorno in compagnia del FREDDO ARTICO, poi…

In sintesi, l'evoluzione messa in luce dal nuovo aggiornamento del modello americano; ecco quello che potrebbe verificarsi da qui alle prossime due settimane, senza la pretesa di scendere troppo nel dettaglio.

In contesto di grandi ondulazioni della corrente a getto, le quali andranno a condizionare il comportamento del nostro Vortice Polare, l’onda anticiclonica atlantica sarà quella che nei prossimi giorni darà le migliori prove di forza; ne conseguirà una discesa d’aria molto fredda di origine artica prevista coinvolgere a pieno merito la Penisola Scandinava e l’Europa centrale, portandovi ripercussioni anche sul bacino centrale del Mediterraneo. Su questi tre settori del continente, vi saranno condizioni atmosferiche instabili e ventose, mentre sui due rispettivi lati della grande onda di Rossby, ritroveremo flussi d’aria mite dirigersi verso la regione polare. Il flusso principale sarà quello che andrà ad intrudere il vortice sull’oceano Atlantico, il secondo flusso di calore lo troveremo sulla Russia occidentale, quale manifestazione tangibile del richiamo di venti meridionali lungo il lato ascendente della saccatura.

Secondo la previsione del modello americano, questo disegno atmosferico sarà destinato ad insistere almeno sino a domenica 3 dicembre. Per comprendere in modo più chiaro le conseguenze in ambito nazionale, potrete trovare informazioni più dettagliate su questo articolo: https://www.meteolive.it/news/In-primo-piano/2/instabilit-ecco-dove-potrebbero-cadere-pioggia-e-neve-tra-fine-novembre-ed-inizio-dicembre/70315/

Spingendo il nostro sguardo a lungo termine, potrebbe esservi una rottura del blocking sull’oceano Atlantico con l’avvicinamento dell’alta pressione sull’Europa occidentale. Il cuore caldo del nostro anticiclone resterebbe comunque confinato sull’oceano Atlantico, limitandosi ad interessare in maniera più diretta la Penisola Iberica e forse il Regno Unito. I settori centrali e soprattutto orientali europei, continuerebbero a ricadere lungo il lato discendente di una circolazione moderatamente fredda che metterebbe ancora in gioco le masse d’aria artiche o polari marittime. 

In ambito nazionale vi potrebbero essere alcuni episodi di Favonio con temperature relativamente più miti al nord-ovest tra martedì 5 e mercoledì 6 dicembre. L’instabilità associata a flussi di venti settentrionali riprenderebbe a manifestarsi nei giorni successivi, con target circoscritto ai versanti adriatici e meridionali. 

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Autore : William Demasi