00:00 15 Marzo 2001

Bollettino della montagna: marcato pericolo di valanghe!

Come ogni giovedì facciamo il punto della situazione sulle nostre montagne. Il bollettino, riferendosi a tutto l'arco alpino e all'Appennino è chiaramente generico, per notizie più specifiche si faccia riferimento agli enti regionali.

Alpi: situazione generale
Nelle ultime 72 si sono avute nevicate passeggere al di sopra dei 1300-1500 metri di quota con alcune eccezioni in cui il limite è sceso occasionalmente fino a 700 m come sulle Alpi Giulie e nel tarvisiano. Il tempo si è poi mantenuto asciutto con brevi nevicate solo sui versanti esteri tra martedì e mercoledì.

Interessate marginalmente anche l’alta Val Formazza, l’alta Valtellina e l’alta Val Venosta. Sopra i 1500 m su gran parte dell’arco alpino l’innevamento è ancora ottimale e superiore alla media del periodo, soprattutto sulle Alpi Retiche, Marittime, Cozie, Graie, Pennine e Lepontine.

I venti nord-occidentali che hanno spirato fino a mercoledì sera si stanno attenuando; venerdì il tempo sarà ancora soleggiato, sabato rapido passaggio a tempo nuvoloso con alcune precipitazioni e limite delle nevicate sui 1500 m circa. Domenica ultimi rovesci all’est, per il resto abbastanza soleggiato e piuttosto mite. Il rischio di valanghe sarà ancora marcato.

I punti pericolosi per valanghe di lastroni asciutti si trovano soprattutto sui pendii ripidi carichi di neve soffiata esposti da Ovest a Nord fino a Sud di sopra dei 2200 m circa. A quote fra 1500 m e 2300 m occorre inoltre prestare attenzione a valanghe di neve bagnata che potrebbero staccarsi dai pendii ripidi esposti in tutte le direzioni.

Sono occasionalmente possibili isolati distacchi spontanei di notevole entità che minacceranno le vie di comunicazione esposte. Distacchi possono essere provocati già in presenza di modesti sovraccarichi da chi pratica sport sulla neve. Al di fuori dalle piste la situazione attuale richiede esperienza nella valutazione del pericolo di valanghe.

Domenica sarà la giornata migliore per recarsi a sciare, fate però attenzione a non uscire dalle piste battute. Se la neve risultasse troppo molle, fermatevi e prendetevi il sole. Nella neve fradicia gli sci possono farvi brutti scherzi “incollandosi” alla neve e accentuando il rischio di cadute, slogature e fratture. Oltretutto sciare diventa più faticoso.

Segnaliamo che c’è ancora molta neve nelle principali stazione sciistiche. Impianti aperti a Livigno, Sestrière, Cervinia, Madesimo, Madonna di Campiglio, La Thuile, Gressoney, Foppolo, Bormio 2000, Tonale, Limone Piemonte, Bardonecchia, Macugnaga, Cortina, Canazei, Selva di Val Gardena, Arabba, solo per citarne alcuni.

Brutte notizie dagli Appennini:
le temperature molto miti in quota di questi giorni hanno sciolto gran parte del manto nevoso. Le nevicate di martedì sull’Appennino emiliano-romagnolo si sono verificate solo al di sopra dei 1400 m, ma di esse non resta ormai che qualche rara traccia.
Sul Cimone invece l’innevamento è ancora garantito.

Il manto nevoso si è completamente fuso sull’Appennino lucano e Sannita al di sotto dei 1500 m, la neve resiste a stento a Campo Imperatore ma il manto nevoso è stato in gran parte eroso. Anche all’Abetone e al Terminillo la neve sta scomparendo velocemente. E’ comunque possibile che i gestori degli impianti abbiano ridisegnato le piste con neve di riporto. Nel dubbio una telefonata ai gestori degli impianti chiarirà se qualche pista è ancora agibile.

Sabato sono previste piogge sull’Appennino Toscano, Laziale ed Umbro-Marchigiano fino a quota 1600 m, al di sopra spruzzate possibili.
Situazione neve piuttosto compromessa.
Autore : Redazione