00:00 13 Maggio 2016

Meteo a 15 giorni: l’alta pressione proverà a non farsi…fregare!

Una promessa è una promessa, e va mantenuta. Per venerdì 20 maggio il modello da giorni prometteva una parentesi anticiclonica, anche se alcune insidie sembrerebbero minarne la durata.

Venerdì 20 maggio, una data che è diventata di grande attualità, dopo che da giorni i modelli, soprattutto l’americano, l’hanno dipinta come il giorno della riscossa per l’alta pressione, come il momento in cui scrollarsi finalmente di dosso per qualche tempo le saccature atlantiche e le loro perturbazioni.

In realtà nelle ultime emissioni proprie queste saccature, che sembravano destinate ad arrendersi per un po’, sono tornate alla carica: si, forse concederanno 48 ore all’anticiclone con venerdì 20 e sabato 21 caratterizzati dal bel tempo e da un graduale rialzo delle temperature, ma da domenica 22 sembra arrivato il momento di una nuova insidia.

Una saccatura infatti potrebbe bussare alle porte della Francia e tentare di sfondare sul settentrione e sulla Toscana, riportando entro lunedi 23 una scarica di temporali e un certo calo delle temperature, che avrebbe riflessi anche sul resto del centro.

Se fosse tutto qui, come promettono la maggior parte degli scenari proposti dal modello americano, in fondo dal 24 tornerebbe a regnare ancora per qualche giorno l’alta pressione con la sue giornate ormai di stampo quasi estivo o tardo primaverile.

C’è però un’altra opzione, che tra l’altro sta cavalcando in modo subdolo anche il modello europeo, testimoniato dalla grossa divergenza circa l’andamento pressorio mostrato nei grafici dal 21 in poi.

Secondo questa ipotesi, per ora minoritaria, la saccatura del 22 non sarebbe affatto blanda e passeggera, ma metterebbe radici sull’ovest del Continente per poi sfondare entro il 24 con il suo carico di rovesci e temporali, in modo più deciso, esteso, prolungato e spettacolare, rispetto al blando passaggio del 22-23.

A questo punto cosa pensare?
Il team di MeteoLive da sempre opta per la razionalità della previsione
e dunque sposa al 55-60% l’ipotesi di disturbi modesti al tentativo dell’alta pressione di resistere perlomeno dal 20 al 25, regalando a tutti un po’ di natura da godersi all’aria aperta.

Non può però fare a meno di considerare almeno al 40% l’opzione più perturbata, che recherebbe un’ulteriore battuta d’arresto ad un mese che si è rilevato abbastanza capriccioso ed instabile (anche se questo era di fatto necessario per le nostre riserve idriche).
 

Autore : Alessio Grosso