Prima o poi doveva succedere. Il modello americano ha gettato la maschera, proponendo nella sua emissione ufficiale un affondo freddo importante sull'Italia tra domenica 7 e lunedì 8 febbraio con abbondanti nevicate in Valpadana. Ecco la carta che nelle ultime ore ha fatto il giro del web:
Si nota l'alta pressione che finalmente punta verso il nord del Continente e favorisce l'ingresso di vortici freddi nel cuore del Mediterraneo dalla valle del Rodano, un ingresso stretto, di quelli che mettono subito a disposizione l'aria fredda per le precipitazioni, che risulterebbero nevose a quote di pianura non solo al nord.
Questa sotto è infatti la mappa della probabilità di nevicate fra il 7 e l'8 febbraio, sulla base dell'analisi computerizzata di tutti i 30 possibili scenari e che tiene in considerazione anche la lontananza del periodo (abbassando di conseguenza la probabilità).
Si nota che il rischio di neve (basso in blu, ma è un segnale da tenere in considerazione) sarebbe presente non solo al nord fino in pianura ma anche quasi sulle coste della Liguria e dell'alto e medio Adriatico e sulle zone collinari della Toscana:
Non solo, esaurito l'episodio perturbato al nord, altra aria fredda sfonderebbe sulla Penisola, favorendo nei giorni successivi, tra martedi 9 e mercoledì 10 febbraio nevicate a quote molto basse sin sul centro Italia con numerose città coinvolte sino a sfiorare la Capitale, notate qui le temperature a 1500m che mettono in mostra il notevole afflusso di aria fredda:
Quanto potrebbe essere credibile un'ipotesi estrema come questa?
CONSIDERAZIONI a favore:
-febbraio statisticamente è il mese delle irruzioni fredde severe e della neve anche alle basse latitudini, molto più di gennaio
-i disturbi alla compattezza del vortice polare presenti tra dicembre ed inizio gennaio potrebbero tornare a manifestarsi dopo una fase di accelerazione delle correnti occidentali e sembra questo il caso
CONSIDERAZIONI a sfavore
-in queste ultime emissioni il flusso da ovest è risultato cosi preponderante da far pensare che possa persistere anche per tutta la prima decade di febbraio
-non sono state molte le emissioni cosiddette perturbatrici a segnalare questo tipo di irruzioni fredde cosi severe
-l'evento non appare ancora probabile
-il periodo è ancora piuttosto lontano e quindi suscettibile di "aggiustamenti" anche rilevanti
MEDIA DEGLI SCENARI: si sa, le carte prendono una piega diversa dalla routine all'improvviso, spiazzando tutti, questo è anche il bello della meteo. Rispetto alla media degli scenari quanto è comunque credibile questa evoluzione?
La media già traccia scenari perturbati atlantici sin dai giorni precedenti, cioè da mercoledì 3 a venerdi 5 febbraio, come vediamo qui, dunque un'evoluzione votata al maltempo, anche se non proprio alla neve in pianura:
Gli risulta invece ancora molto difficile inquadrare la situazione successiva, quella tra il 7 ed il 10, e ciò è assolutamente normale vista la distanza temporale, pertanto vi rimandiamo a successivi approfondimenti, attribuendo alla fase perturbata carica di neve e freddo un'attendibilità ancora non superiore al 25%, quindi medio-bassa.
Ecco la mappa prevista per domenica 7, come vedete resta impossibile decifrare al momento quanto l'alta pressione vorrà davvero "scattare" verso nord:
SINTESI PREVISIONALE da martedi 2 a martedi 9 febbraio:
-martedì 2 febbraio: temporaneo miglioramento delle condizioni atmosferiche con rialzo delle temperature, specie in quota (attendibilità medio-alta)
-da mercoledì 3 a venerdì 5 febbraio: fase moderatamente perturbata e piovosa con neve oltre i 1000-1200m su Alpi e dorsale appenninica (attendibilità medio-alta)
-sabato 6 febbraio: miglioramento (attendibilità media)
-da domenica 7 a martedi 9 febbraio: possibile nuova fase di maltempo con freddo e neve a quote basse, dapprima al nord, poi anche al centro (attendibilità medio-bassa)