Il freddo lancerà probabilmente un ultimo acuto sul nord e parte del centro durante il prossimo fine settimana. A seguire, la spinta delle correnti occidentali dovrebbe chiudere la porta dell'est, introducendo la classica instabilità di primavera verso la nostra Penisola.
Il modello europeo quest'oggi ne è pienamente convinto (si legga a tal proposito questo articolo: www.meteolive.it/news/In-primo-piano/2/modello-europeo-dopo-il-10-marzo-spazio-alle-correnti-instabili-nord-atlantiche-/89413/), mentre il modello americano vede l'intralcio dell'alta pressione a questo piovoso progetto.
Nel ventaglio di tutti gli scenari che compongono il modello americano ve ne sono molti che ricalcano in maniera abbastanza fedele l'ipotesi europea. Eccone uno!
Questa ipotesi alternativa valida per giovedi 11 marzo mostra la percussione delle correnti atlantiche in direzione dell'Europa centrale e l'Italia con il loro carico di pioggia ed instabilità. Si tratterebbe di aria nel complesso mite che darebbe luogo a precipitazioni nevose solo in montagna, mentre buona parte delle nostre campagne sarebbe innaffiata da ottime piogge, specie al nord e sui versanti Tirrenici.
Oltre a ciò, nel ventaglio probabilistico del modello medesimo a lungo termine, emerge anche un secondo filone di scenari, più anticiclonico e meno incline alle precipitazioni in Italia:
Quella che vedete è una seconda mappa alternativa del modello americano valida sempre per giovedi 11 marzo. Si nota una situazione praticamente opposta rispetto alla precedente cartina, con alta pressione, mitezza e bel tempo per tutti; da questa enorme differenza nasce la difficoltà di stilare una linea previsionale attendibile per la seconda decade del mese.
Analizzando la media di tutti gli scenari del modello americano per il medesimo giorno, ovvero giovedi 11 marzo, notiamo una buona fluidità di moto delle correnti sull'Europa centrale, ma con scarse penetrazioni in area mediterranea:
In altre parole, una condizione di mite variabilità, ma accompagnata da precipitazioni poco importanti e limitate ad alcuni settori dell'Italia centro-settentrionale.
Anche la probabilità che la pressione scenda sotto i 1000 millibar (cioè una depressione "importante") sull'Europa centro-meridionale (Italia compresa) nel periodo suddetto, risulta molto bassa, attorno al 10%:
IN DEFINITIVA: il modello americano non opta quest'oggi per uno sfondamento atlantico deciso sull'Italia nella seconda decade di marzo. Il rischio di avere l'alta pressione stagnante per fortuna non è elevato, ma anche la probabilità di avere piogge degne di nota resta per il momento bassa.
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