00:00 26 Marzo 2012

L’inizio di aprile potrebbe risultare più vivace

Quando sembra crollare le carte rilanciano una nuova performance dell'anticiclone e i peggioramenti "evaporano" come i soldi dalle tasche degli italiani; ad aprile però sono in vista movimenti importanti.

Quasi 15 giorni fa annunciammo che, se una svolta ci sarebbe stata, questa sarebbe intervenuta dalla domenica delle Palme. Per 7 giorni le mappe ci hanno confortato, ma quando siamo entrati in un campo previsionale meno "fantasioso" hanno ricominciato a vedere "rosso" e con rosso intendiamo ALTA PRESSIONE, deviando in parte verso est la colata fredda che avrebbe dovuto colpirci per il 31 marzo-1 aprile.

Insomma le saccature in arrivo dal nord Europa, dopo aver a lungo accarezzato il sogno di riportare il tempo del Mediterraneo nei canoni della normalità, si ritrovano nuovamente ad essere deviate verso l’est europeo. E’ un giochetto che stanno facendo le mappe ormai da molto tempo. Sottovalutano l’alta pressione nel lungo termine, poi la ripresentano in forma smagliante. 

In realtà qualcosa potrebbe davvero cambiare anche dopo questo passaggio a vuoto parziale (un po’ di temporali e frescura dovrebbero riuscire a filtrare in Adriatico, come racconta anche "la sfera di cristallo") ma qualcosa di più importante potrebbe intervenire dopo, alla faccia di qualche previsione di "monologo anticiclonico".

Sembra infatti sia possibile uno sfondamento da ovest delle correnti perturbate con ondulazioni perlomeno sufficienti a garantirci una confortante variabilità, caratterizzata pertanto anche da acquazzoni e non solo da schiarite.

Il tempo delle vacanze pasquali potrebbe risentirne? Può darsi, ma al momento non si vede ancora la svolta decisiva, quella che salverebbe dallo spettro di una siccità ancora più pesante molte regioni, ma creerebbe forse qualche problema al turismo in un altro momento delicato della stagione.

Il collasso del vortice polare ormai non potrà tardare molto e qualche "pezzo", almeno UNO, potrebbe caderci addosso con risvolti perturbati della durata almeno di qualche giorno. Se così non fosse non ci rimarrà altro che ricorrere alla "danza della pioggia".

Autore : Alessio Grosso