00:00 27 Settembre 2017

L’asma aumenta con i temporali!

Nei soggetti predisposti i temporali possono provocare l'insorgenza di acuti attacchi di tosse, soprattutto durante le fasi iniziali della precipitazione.

Non corre buon sangue tra le persone che soffrono di asma e i temporali. La relazione tra la patologia e le violente manifestazioni del cielo, già nota da tempo, è stata recentemente approfondita tramite una ricerca condotta negli Stati Uniti a cura del climatologo Professor Andrew Grundstein.

Questo importante studio, condotto presso l’Università della Georgia, ha esaminato 41 ospedali. La zona teatro della ricerca è stata quella di Atlanta, spesso interessata da temporali tra la tarda primavera e l’inizio dell’autunno. Grundstein, dati alla mano, fa sapere che nei giorni caratterizzati da attività temporalesca, le richieste di intervento da parte degli organi sanitari nel periodo preso in esame sono ammontate a 24.350.

Il dato appare alquanto significativo nel momento in cui si mettono sul piatto le medesime richieste di intervento pervenute durante i periodi senza attività temporalesca.

Ebbene l’incremento di attacchi acuti di asma durante la stagione temporalesca è risultato incidere sulla popolazione oltre il 3%. Il dato, apparentemente di poco conto, desta stupore quando si viene poi a sapere che negli Stati Uniti ben 5 milioni di persone muoiono ogni anno per le complicazioni legate a questa patologia.

Le teorie che supportano tali studi si riconducono sostanzialmente a due probabili cause: il contatto violento tra i forti rovesci di pioggia e alcuni tipi di polline sospesi nell’aria o presenti al suolo, provoca la rottura delle membrane citoplasmatiche di questi ultimi permettendo la fuoriuscita degli allergeni. Questi vengono poi diffusi dai venti che imperversano nel temporale stesso, soprattutto quelli che soffiano durante le fasi iniziali.

La seconda teoria, non suffragata tuttavia da sufficienti riscontri scientifici, ricadrebbe sull’attività elettrica che accompagna gli eventi temporaleschi ma alla luce di quest’ultimo recente studio, quest’ultima tesi ha perso ulteriore credibilità.

Come si devono comportare dunque le persone asmatiche in caso di temporale? Il Professor Gennaro D’Amato, primario del reparto Malattie Respiratorie e Allergiche dell’ospedale Cardarelli di Napoli, raccomanda soprattutto di non rimanere all’aperto durante i primi 30 minuti di attività temporalesca ma di trovare un qualsiasi luogo chiuso al riparo da vento e pioggia.

Nel caso ciò non fosse possibile, raccomanda di portare sempre con sè l’apposito spray per le emergenze nonchè alcuni farmaci, ivi comprese, per i casi più estremi, anche le compresse di cortisone.

Autore : Report redazione MeteoLive.it