Egregio sig. Grosso, sono Gianluca da Ostia le scrivo perchè sono rimasto allibito dai risultati di un sondaggio secondo il quale tra le preoccupazioni e le paure maggiori degli italiani ci sono i cambiamenti climatici! ma è mai possibile che la gente si preoccupa più per un pò di freddo o di caldo piuttosto che della propria salute o della situazione economica? Voglio sperare che non sia così¬ se così- non fosse allora significa che il terrorismo mediatico ha avuto la meglio! Spero mi possa rispondere al più presto. Saluti da Gianluca!
Carissimo Gianluca,
vogliono farci credere che sia così ma la gente non è affatto stupida e ragiona sempre di più con la propria testa; si sposta l'attenzione sul clima per distrarre l'opinione pubblica da problemi molto molto più gravi che investono primariamente le istituzioni e che di conseguenza si riflettono sulla popolazione; invito lei e tutti i nostri lettori a non considerare queste ridicoli sondaggi. Monitorare le variazioni climatiche è doveroso, così come intraprendere iniziative atte a preservare i favolosi patrimoni naturali di cui il Pianeta dispone ma farlo diventare un'ossessione è francamente eccessivo, in un Paese come il nostro che ha effettivamente tantissimi problemi da risolvere: visto che si parla di ambiente occupiamoci veramente della tragedia campana dei rifiuti, ecco una preoccupazione legittima per le condizioni igienico-sanitarie e per la diossina sprigionata dalla spazzatura bruciata. L'italiano è preoccupato del PRECARIATO nel mondo del lavoro, il suo primo giustificato pensiero è la ricerca di un posto fisso che ormai sembra una chimera, così come è stufo di doversi battere ogni giorno contro la BUROCRAZIA che ci soffoca, è spaventato dai TUMORI, una peste silenziosa che dilaga sempre più, ha paura di non riuscire a pagare le RATE del MUTUO, dell'avvenire dei propri figli, dell'IMMIGRAZIONE SELVAGGIA e non regolamentata, ha paura di essere RAPINATO in casa, specialmente nelle villette di campagna, ha paura di arrivare a dover maturare 45 anni di contributi
prima di prendere uno straccio di pensione, è stufo di doversi comprare ogni 2 anni un auto nuova per sfuggire all'invenzione di qualche folle ECOPASS che serve solo a peggiorare la qualità dell'aria in periferia, laddove si aggirano disperati tutti coloro che sono costretti a recarsi nel centro cittadino di Milano in auto e non vogliono regalare altri soldi al comune. Sembra tanto di essere rimasti ai tempi dei PATRIZI e dei PLEBEI, aria pulita in centro, in periferia crepino pure. Ci sono poi le paure per un crollo delle borse, pensi solo a cosa è accaduto in Argentina qualche anno fa: lasciare il proprio piccolo "tesoro" in banca oggi è rischiosissimo, potresti svegliarri e non trovare più nulla, ma anche investire in un immobile è una follia perchè i costi sono veramente proibitivi sia in città che anche in molte zone di montagna e di mare. L'italiano ha anche paura di essere sepolto dalla tecnologia, facciamo una fatica tremenda ormai a stare al passo con tutte le nuove opportunità che offrono i pc, per non parlare della telefonia, digitali terrestri, schede di tutti i tipi, lavatrici e lavastoviglie sempre più complesse, per le quali occorre quasi una laurea per arrivare a farle funzionare. Potrei continuare a lungo ma mi fermo qui: il tempo fa certamente parte della nostra vita, spesso dovremmo fermarci di più ad osservarlo, cercando quella serenità, quella semplicità che la vita convulsa di oggi non ci consente più. Il tempo e la natura però non devono essere considerati amici ma semplicemente attori protagonisti insieme a noi del grande film che si svolge sulla Terra. Benissimo dunque rispettare l'ambiente ma non diventarne schiavi, perchè la natura ha dimostrato più volte all'uomo quanto sia capace di esserle ostile. Ricordiamocelo sempre!