00:00 1 Giugno 2015

Vita di campagna: “lasciateci godere il caldo…”

In campagna la vita è completamente diversa dalle città.

Chi ha vissuto in città per una vita non immagina come sia quella di campagna. La vita campagnola è molto diversa: in inverno i riscaldamenti da sempre si accendono poco, per risparmiare, e si cerca di abituarsi al freddo: in casa si sta anche con 15-16°C senza aver freddo e senza stare troppo vestiti.

Si sceglie sempre di scaldare un’unica stanza, quella dove si soggiorna maggiormente e dove solitamente c’è un camino o una stufa a legna che assicura calore. Le stanze da letto spesso rimangono fredde: dormire al caldo, secondo i contadini, fa male al cuore e alla salute in genere.

Le case che in città giudicheremmo gelate, in estate diventano gradevolmente fresche e la calura estiva è ben vista dal popolo contadino: lavorare nei campi sotto il sole a picco è certamente sfiancante, ma il contadino non ci bada, sa che il bilancio famigliare quadrerà solo se il raccolto sarà soddisfacente.

In campagna poi, appena il sole cala, la presenza del verde assicura il quasi immediato ritorno della frescura, i campi sono un condizionatore naturale anche per le ore notturne, quando potranno tranquillamente spalancarsi le finestre; nel buio assoluto gli insetti difficilmente entreranno, quanto ai ladri, beh…Non stiamo parlando dei paesi satelliti delle grandi aree urbane, dove si vive tra sbarre ed allarmi di ogni tipo come in un bunker, ma dell’aperta campagna, quella dove ancora ci si salva dalle bande organizzate e si vive senza l’ossessione di essere rapinati e magari brutalmente picchiati.

Quando andavo in campagna in Friuli e mi lamentavo del caldo, zia Angelina, 80 anni diceva: "lasciatecelo godere, dura così poco"; era una fra le tante che l’inverno lo trascorreva al freddo, solo mia nonna in paese tra 3000 anime, accendeva i riscaldamenti d’inverno. 

La calura in campagna è insomma una festa, da godersi all’aperto nelle sagre, nei chioschi dove si vende l’anguria o sdraiati sul dondolo sotto la veranda a sentirsi i grilli cantare al tramonto, con la consapevolezza che la città, con il suo cemento e i suoi muri arroventati, per fortuna è lontana…

 
 

Autore : Alessio Grosso