Teoricamente nulla osta alla discesa di aria fredda sino alle latitudini mediterranee paventata ormai da molti, forse troppi, giorni dai modelli previsionali.
In pratica invece, a poco più di 48 ore dall'evento, non si sa nulla o quasi sulla vera entità di questo freddo, sulle conseguenze che porterà, sull'esatta traiettoria della colata, sulle concrete interazioni depressionarie in sede mediterranee, e con fatica si prova ad elaborare anche una linea di tendenza successiva.
Vediamo allora di mettere qualche punto fermo:
1 nel breve è confermato l'arrivo della depressione che porterà vento e maltempo un po' su tutto il Paese, anche un po' di freddo al nord, dove la neve visiterà le Alpi a quote medio-basse.
2 appare anche confermato il primo afflusso d'aria fredda atteso per venerdì soprattutto sul Triveneto e lungo le regioni adriatiche con conseguenze anche nevose a bassa quota su Marche, Abruzzo, Molise e Gargano, ma con fenomendi di breve durata.
Vediamo ora al punto cruciale:
3 un'altra irruzione di aria fredda potrebbe raggiungere l'Europa centrale, la Francia ed il nord Italia tra sabato sera e domenica, in seno ad un vortice depressionario in quota che poi si tufferebbe, pur attenuato sul Mediterraneo occidentale, provocando a tratti maltempo anche sull'Italia e, nella fase iniziale, anche qualche nevicata al nord, a tratti sino in pianura tra domenica e lunedì.
Ci sono però 2 variabili rispetto a questo punto:
A la colata non sfonda ad ovest e scivola sui Balcani, lasciando spazio ad un'improbabile zona anticiclonica
B la colata sfonda troppo ad ovest e finisce per generare una depressione che a fatica si muoverebbe poi verso di noi, ma senza generare grossi fenomeni e ridimensionando complessivamente anche quest'ultima sortita invernale.
Il passo successivo intende stabilire se seguirà poi finalmente una fase stabile: dagli indici e dalla disposizione delle figure bariche, anche concedendo qualche giorno ad una parentesi anticiclonica con sole e mitezza, la primavera tornerebbe a mostrare presto il suo volto più classico, tanto caro al suo DNA, quello capriccioso.
SINTESI PREVISIONALE sino a MARTEDI 9 marzo:
mercoledì 3 marzo: il tempo comincia a peggiorare da Ponente con piogge sulla Sardegna, nord-ovest, Toscana, poi entro sera su tutte le regioni tirreniche e forse anche sulla Campania, venti forti da ESE al centro-sud, da est sempre più freddi al nord, dove la neve cadrà sino a 800-1000m sulle Alpi.
giovedì 4 marzo: fenomeni soprattutto al centro con rovesci sparsi e neve in Appennino oltre i 1200m-1400m. Nuvole e qualche fenomeno anche sul resto d'Italia, al nord ancora neve oltre i 700-900m. Dalla sera ingresso dell'aria fredda dalla porta della Bora.
venerdì 5 marzo: freddo su Triveneto e versante adriatico, dove sono attesi anche brevi rovesci di neve sino a quote molto basse 300-400m. Fenomeni soprattutto tra Marche, Abruzzo, Molise e Gargano. Tempo migliore altrove, ma ventilato e piuttosto freddo.
sabato 6 marzo: giornata incerta su Emilia-Romagna, rilievi toscani, basso Piemonte ed arco alpino ma con fenomeni solo sporadici ed isolati, nevosi sino in collina, asciutto e un po' di sole sul resto del nord e del centro, nuvolosità irregolare in attenuazione al sud. Temperature in lieve temporaneo aumento nei valori massimi.
domenica 7 marzo: evoluzione scarsamente predicibile, ma probabile generale peggioramento con molta nuvolosità, rovesci sparsi al centro-sud e cieli nuvolosi con qualche nevicata sparsa al nord, a tratti sino in pianura. Da confermare...
lunedì 8 e martedì 9 marzo: tempo moderatamente perturbato ovunque, al nord graduale rialzo del limite delle nevicate sino a 700m, ma ancora freddino, più mite al centro-sud. Da confermare...