00:00 13 Marzo 2001

Alte africane e freddi scandinavi

Nel lungo termine sembra confermarsi il trend dell'ultimo periodo. Le alte pressioni hanno matrice sub-tropicale e provano ad isolare il Mediterraneo con rimonte piuttosto maldestre, il freddo ha trovato la sua isola felice sulla Scandinavia con flebili puntatine verso sud.

La carta che vedete si riferisce a venerdì 23 marzo ma è utilissima per capire le vere intenzioni dei grandi centri d’azione europei.
E’ una mirabile sintesi di quanto accaduto, parentesi fredde a parte, nel mese di febbraio e, sia pur meno marcatamente, in questo prima metà di marzo.
Flusso atlantico sempre piuttosto forte, alte pressioni di disturbo con l’idea di farsi da parte alla prima vera incursione perturbata, rimonte di aria calda, colate gelide su Svezia, Norvegia, Finlandia e Carelia con coraggioso ma effimento tentativo di “colpo di stato” europeo intorno al 25 febbraio.

E allora ecco che se i meridiani non dialogano per benino, ci si trova con flussi zonali paralleli che coinvolgono il nord Italia e marginalmente anche il centro con piogge, nevicate sulle Alpi e tempo mite, ma lasciano al secco il sud.
Con tutta l’energia che ha l’Atlantico, non ha saputo prendere per mano l’aria fredda e catapultarla sulla Penisola, favorendo le piogge anche al sud.

Certo per far andare avanti la baracca bisogna lavorare in due: l’alta pressione si limita invece a fare la bambina viziata, o meglio la prima donna.
Da lei abbiamo visto solo timidi abbozzi per conquistare spazio verso nord e una pigrizia che l’ha portata ad occupare sempre posizioni di secondo piano, limitandosi più che altro a fare la comparsa.

Una comparsa noiosa però che non sapeva scegliere il posto giusto dove piazzarsi e finiva per sfavorire il normale avvicendarsi delle stagioni.
Ora si pone come elemento di disturbo: ha cominciato con la deviazione di “rondinella”, continuerà fino a sabato a mettere in crisi i modelli resistendo alle correnti atlantiche e tenendo il centro-nord nell’incertezza per la giornata di sabato, consentirà un ingresso dilazionato alle correnti nord-occidentali anche dal 19 al 22 marzo e infine il 23 accenderà il “forno” sulla Penisola Iberica, scoprendo lo Stivale ma lasciando giusto quel margine per riprenderne possesso se le correnti fredde dalla Russia Bianca mostrassero per caso l’intenzione di mettere a soqquadro il tempo con una minacciosa ondata di freddo.

E così, come si intuisce anche dalla cartina, tutto resta in bilico, tra contendenti che vivacchiano nelle loro posizioni e la Penisola in mezzo, ad osservare una strana primavera.
Autore : Alessio Grosso