Meta' mese con un ciclone sull'Europa centrale?

Un ciclone a 960hPa e un figlioletto a 970hPa, venti tempestosi su mezza Europa e in prospettiva sul Mediterraneo, un vortice profondo che appena tenderà a placare la sua ira potrebbe sprofondare almeno in parte sull'Italia e sostarvi per alcuni giorni, in attesa di ulteriori rinforzi dall'Atlantico.

Un cambiamento drastico, severo, decisivo per le sorti della parte finale dell'autunno e per l'inizio dell'inverno. Sfortunatamente o fortunatamente, qui dipende dai gusti, si tratta di scenari estremi, che si vedono però guarda caso a tratti anche nell'emissione ufficiale del modello americano.

Tutto questo cosa significa? Che il modello fiuta un certo cambiamento dalla metà del mese, perché è vero che applicando la legge della persistenza l'alta pressione potrebbe dominare anche per tutto il mese, ma è fisiologico che il flusso perturbato atlantico finisca comunque per abbassarsi di latitudine proprio dalla seconda metà di novembre e sarebbe impensabile che la corrente a getto possa correre sempre all'impazzata senza nemmeno concedersi una pausa.

Tutto questo il modello lo intuisce e prova anche qualche soluzione ardita come quella che vi mostriamo qui sopra, che peraltro non è poi così campata in aria se si pensa a certe tempeste autunnali che colpirono il Regno Unito tra la fine degli anni 80 e l'inizio degli anni 90. Furono oltretutto quasi tutte foriere di inverni miti.

Tempeste del genere le abbiamo poi ritrovate anche in prossimità del Natale o del periodo natalizio (in questa fase il vortice polare gira spesso a mille) come fu per Lothar nel 2000.

Dunque non scartiamo nulla a priori.