00:00 29 Novembre 2012

Le estreme conseguenze di una retrogressione

Cosa succederebbe sull'Italia se una massa d'aria molto fredda proveniente dall'est europeo andasse in retrogressione sin verso il Mediterraneo occidentale? Un run alternativo del modello americano GFS propone questa evoluzione tra il 10 ed il 15 dicembre.

Tra le svariate soluzioni possibili previste dai run alternativi del modello americano, quest’oggi l’ipotesi retrogressione fredda dall’est europeo pare un’ipotesi ricorrente. Sin qui nulla di strano se non fosse per una emissione in particolare che ha colto la nostra attenzione per la sua estremità. Si tratterebbe di un nocciolo di aria molto fredda a tutte le quote che nella giornata di giovedì 13 dicembre andrebbe muovendosi in moto retrogrado dall’Europa nord-orientale sin verso la Francia.

 

Se una previsione di questo tipo risultasse realistica, sarebbe da attendersi un intenso periodo freddo e nevoso su tutta l’Italia. Dopo una fase iniziale ad appannaggio dei settori adriatici, l’evoluzione ad ovest della goccia d’aria gelida in quota porterebbe complicazioni depressionarie anche sul Mediterraneo centro-occidentale garantendo così all’arrivo di gran neve anche al nord.

A sostenere la retrogressione, l’elevazione verso nord dell’anticiclone sull’Europa occidentale. Così facendo l’alta pressione lascerebbe scoperto un varco ben scavato sin verso la penisola Iberica favorendo l’ingresso deciso di aria fredda sull’Italia. Un provvidenziale allacciamento tra una zona d’alta pressione ibrida collocata tra Russia e penisola Scandinava nota come "ponte di weikoff" agevolerebbe la penetrazione del freddo nel cuore dell’Europa.

Le probabilità ovviamente sono ancora abbastanza scarse, stimabili intorno al 10%. Si tratta tuttavia di un’evoluzione sempre possibile qualora l’invadenza dell’alta pressione sulla penisola Iberica risultasse meno intensa rispetto a quanto preventivato sino ad ora dalle uscite ufficiali.

Autore : William Demasi