DOMANDA
Gentile Maggiore Guidi
Desidero sapere se dagli annali meteorologici Le risulta che si siano sviluppate nello Ionio forti burrasche con venti da Sud-Est e mare grosso (Hs compresa tra 6 e 9 metri).
Saluti
Arch. Cappello
Gentile amico,
il Mar Ionio è il mare delle burrasche da sud-est.
Questo accade per una ragione molto semplice, ossia la presenza del più lungo fetch di tutto il mediterraneo. Mi spiego: l'intensità delle burrasche, se riferite al moto ondoso, è naturalmente dipendente dall'intensità del vento; ora in condizioni di vento da sud est (più est che sud est comunque), quando la situazione barica fa sì che questo flusso possa scorrere più o meno direttamente dalle coste di Israele alla Sicilia orientale si realizza appunto il massimo fetch, ossia la possibilità per il moto ondoso di crescere sempre di più. E' la ragione questa per cui, anche se il mediterraneo sa essere infido e pericoloso, pensiamo alle burrasche da Maestrale del Golfo del Leone o da nord dell'Egeo con il famigerato Melteni, è difficile che le onde possano raggiungere altezze simili a quelle da lei indicate.
Si tratta molto più spesso di onde corte e ripide, ma non molto alte, proprio per la breve distanza che le separa. Io personalmente più di mare 7, al massimo 8 nel mediterraneo non ne ho mai previsto. Attenzione, ho scritto previsto e non visto, perchè purtroppo, ironia della sorte per un paese circondato dal mare, noi sul mare siamo praticamente ciechi; poche osservazioni costiere (che dicono poco) e nessuna (o quasi) boa.Curioso che lei abbia proposto il tema di una burrasca da sud est di questi giorni. E' infatti attesa una burrasca da sud-est (mare 5-6) sullo Ionio settentrionale per giovedì, che sarà seguita da una più forte da sud ovest venerdì (mare 7-8).
Spero di essere stato esauriente.
Guido Guidi.
DOMANDA
Volevo chiedere al maggiore Guidi:
Quale è stato il percorso da lei intrapreso per diventare meteorologo? Glielo chiedo perchè io frequento la facoltà di Fisica dell'atmosfera e meteorologia all'università Tor Vergata di Roma, ma l'informazione sul futuro lavorativo è tante volte scarso in questo campo. Infatti vedo spesso in TV che i meteorologi fanno parte dell'Aeronautica. Quale strada risulta per lei essere più giusta?
La ringrazio in anticipo per la risposta. La saluto cordialmente,
Marco
Caro amico,
le cose sono talmente cambiate da quando ho intrapreso questa professione che non saprei veramente darle una risposta.
Certamente, al di là di una pesante predestinazione -ho frequentato il primo corso di cultura aeronautica in meteorologia all'età di 13 anni, e sono cresciuto a stretto contatto con la Forza Armata essendo militare di terza generazione-, ho acquisito tutte le mie conoscenze professionali prestando servizio in Aeronautica. E' anche vero che quando mi sono arruolato, con il preciso scopo di occuparmi di meteorologia non c'erano molte altre possibilità di occuparsi di questa materia. Ora, come dicevo, il discorso può esserre diverso; tuttavia resta il fatto che tutte le organizzazioni, istituzionali e non, commerciali e non, che fanno meteorologia, si occupano in larga misura dell'ultima parte del lavoro, ossia la produzione e la diffusione (molto più la seconda in quanto redditizia che la prima) di previsioni nelle forme più svariate.
Tenga presente che anche quello che si vede in TV piuttosto che sui giornali o sulla rete è solo la punta dell'iceberg....o forse dovrei dire innumerevoli punte di iceberg che poggiano tutte su di una base comune, ovvero il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica, che gestisce per fini istituzionali l'intera filiera di produzione, trattamento, archiviazione e diffusione delle informazioni. Per entrare a farne parte occorre arruolarsi, ossia essere consapevoli di essere innanzi tutto al servizio dello Stato, con l'assunzione di responsabilità che questo comporta, e poi al servizio della scienza che ci appassiona.
Non credo di averle dato grossi chiarimenti, ma sono certo di averle offerto qualche spunto di riflessione.
Guido Guidi.