L'alta pressione delle Azzorre così come era prevista sino agli aggiornamenti relativi ad appena 24 ore fa, potrebbe risultare più vulnerabile da parte delle masse d'aria instabili. Ad essere cambiata è soprattutto la previsione relativa alle lunghe distanze previsionali, riferendoci quindi alla prima decade di giugno che potrebbe riservare qualche parentesi di instabilità in più. A crederci è soprattutto il modello europeo che rafforza l'ipotesi di un modesto passaggio instabile, provocato dall'ingerenza dell'aria più fresca proveniente da quadranti nord europei.
Merito (o demerito) di questa nuova ingerenza instabile, lo sprofondamento di una modesta figura di bassa pressione, ben rappresentata soprattutto alle quote superiori, attraverso la formazione di un vistoso minimo di geopotenziale in spostamento dal nord Europa, sino al Mediterraneo.
L'aggiornamento del modello americano sembrerebbe forse quello più coerente; il centro d'azione della goccia fredda in quota, resterebbe confinato ai settori centrali europei, svolgendo un ruolo marginale sull'evoluzione atmosferica prevista in Italia nel corso della prima decade di giugno. Un po' di instabilità farebbe capolino martedì 2, soltanto sui settori settentrionali italiani (aree alpine e prealpine). Seguirebbe un nuovo rinforzo dell'alta pressione veicolante calura in aumento e clima estivo.
Insomma una situazione che sul lungo termine torna a farsi piuttosto confusa.
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